Al via la formazione per la costituzione della cooperativa di comunità a Santa Paolina
di piccolicomuniwelcome
Ancora pochi giorni ed anche nel Piccolo Comune Welcome di Santa Paolina, in provincia di Avellino, che fa parte della Rete di Economia Civile “Sale della Terra”, partirà il percorso di formazione per la costituzione della Cooperativa di Comunità.
Percorso formativo che avrà la durata di 5 giorni, dal 15 al 19 marzo, e che rientra nell’ambito del Progetto “I Piccoli Comuni del Welcome” – Iniziativa immigrazione 2017 di Fondazione con il Sud. I partecipanti saranno 7, tutti giovani residenti del territorio locale, di cui alcuni beneficiari ed operatori del SAI (Sistema di Accoglienza ed Integrazione) di Santa Paolina, che potranno seguire tutti gli appuntamenti del percorso in modalità online, tramite la piattaforma dell’Università del Sannio.
Il corso sarà presieduto vedrà la presenza di formatori d’eccezione, che hanno avuto già occasione di formare altri gruppi di giovani, residenti in piccoli comuni, volenterosi di avviare un percorso di comunità volto alla rivalutazione e rilancio dei piccoli territori di cui fanno parte.
Tutti i formatori fanno parte dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento, come il Prof. Francesco Vasca, Ordinario di “Automatica”, la Dott.ssa Concetta Nazzaro, Ricercatrice di “Economia ed Estimo Rurale”, il Dott. Matteo Rossi, Ricercatore di “Finanza Aziendale”, il Dott. Angelo Riviezzo, Ricercatore di “Economia e Gestione delle Imprese”, ed il Prof. Giuseppe Marotta, Direttore DEMM dell’Università degli Studi del Sannio.
Le giornate di formazione, come detto, saranno 5, ognuna dedicata ad un argomento specifico.
Nel corso del primo modulo i partecipanti verranno edotti sulle capacità e le (enormi) potenzialità del “fare rete”, aspetto fondamentale nel corso della costituzione di una cooperativa di comunità, che si deve fondare non solo sul raccordo tra le forze e le competenze delle singole persone che comporranno la cooperativa nascente, ma anche, e soprattutto, sulle capacità dei membri di identificare i bisogni del territorio e condividere obiettivi comuni con la popolazione residente, con cui la cooperativa dovrà giocoforza concordare e concertare le azioni da svolgere, se l’obiettivo è di influire in una misura importante sulla qualità della vita economica e sociale della comunità.
Fattore necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla cooperativa di comunità, fin dalla sua nascita, è proprio la capacità di coinvolgere, nella realizzazione di progetti comuni, quanti più elementi possibili della comunità, con uno sguardo particolare sugli stakeholders territoriali, con cui le attività della cooperativa non dovranno entrare in concorrenza, quanto piuttosto integrarsi e portare un valore aggiunto che arrechi dei benefici a tutti i soggetti interessati.
Il secondo modulo sarà dedicato all’analisi del contesto socioeconomico territoriale, al termine del quale dovrà essere presentata una prima proposta dell’idea e della compagine sociale. Analizzati i bisogni e le criticità della comunità, per la cooperativa sarà più semplice capire dove, e in che modo, indirizzare le proprie azioni.
Successivamente si passerà ad una vera e propria analisi di mercato, focalizzando l’attenzione su quali sono le caratteristiche degli eventuali concorrenti e le esperienze d’acquisto dei clienti nei campi dove la cooperativa vorrà inserirsi con le proprie attività: il risultato sarà l’elaborazione di una strategia di marketing finalizzata all’acquisizione, e successiva fidelizzazione, del target di clienti che si vorrà intercettare.
Nelle ultime due giornate, infine, i relatori faranno un sunto dei dati ed esperienze raccolti nei primi moduli, supportando i beneficiari nell’elaborazione di un budget previsionale, fino ad arrivare alla presentazione finale di un piano di fattibilità aziendale, che raccoglierà in sé tutta l’analisi costi – benefici, le potenzialità, i punti di forza e di debolezza, gli obiettivi, le finalità e le modalità d’esecuzione che la cooperativa di comunità intende mettere in campo.
La cooperazione di comunità può risultare anche in questo caso uno strumento vincente per il territorio e la comunità tutta, nella misura in cui riuscisse ad ottenere un alto grado di coinvolgimento dei soggetti facenti parte della comunità, identificandosi nel primo obiettivo comune, che è quello di rendere maggiormente attrattivo un territorio con tante potenzialità inespresse.
Un cambiamento, insomma, che parta dai piccoli centri, ma che abbia l’enorme ambizione di sovvertire il trend secondo cui, per trovare delle possibilità e costruirsi un futuro, si debba obbligatoriamente abbandonare la propria terra di origine, ancor di più se questa fa parte dei tanti piccoli comuni dell’entroterra di cui è piena l’Italia.
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Francesco Boffa
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