I piccoli comuni e il futuro dell’Europa
di piccolicomuniwelcome
Quanto è errata la percezione comune che abbiamo del Vecchio Continente e delle piccole comunità?
L’intervento di Angelo Moretti, referente della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, al New Oikos – Festival dell’economia e innovazione sociale è partito da alcune considerazioni numeriche: le aree interne rappresentano la maggioranza dell’Italia, con il 70% di comuni che conta meno di 5000 abitanti e con più della metà del territorio occupato. Numeri comuni in tutta Europa, che nonostante la nostra percezione di grande continente ha solo il 5% della popolazione mondiale, che a sua volta abita le zone rurali (l’80% del territorio europeo) in una misura bassissima: 4/5 della popolazione vive nelle grandi città e, di conseguenza, solo il 20% abita le aree rurali.
“In Italia i Piccoli Comuni dovrebbero essere gli azionisti di maggioranza, invece ci sentiamo gli ultimi, quelli che prendono le briciole, tutto va verso le grandi città e poi ci sono i piccoli comuni che vivono di resilienza.
Stessa cosa allargando il discorso all’Europa: come dice Papa Francesco non è un’epoca di cambiamenti ma un cambiamento di epoca. Viviamo dinamiche inedite: la recessione globale del 2007/2008 ha provocato crisi finanziaria, disoccupazione alle stelle, in più assistiamo a sconvolgimenti climatici e guerre nel mondo, e la conseguenza di tutto questo è che dal 2009 in poi sono aumentati i flussi migratori verso l’Europa.
Le più piccoli comunità italiane e le piccole comunità rurali europee sono quelle che più si sono chiuse alla migrazione per paura dell’invasione.
Immaginate un ragazzo che parte dalla Nigeria verso Contursi o Castelpoto, che lascia i suoi cari per cercare in Europa una cosa che si chiama Welfare, la certezza del diritto sociale, che purtroppo non è diffuso in giro per il mondo: solo Canada, Europa e una parte di altri Stati vicini al modello europeo possono goderne.
Di fronte a questi sbarchi le piccole comunità si sono chiuse. E’ stato costruito un muro in Polonia, la Grecia ha i confini militarizzati, quello che è successo a Melilla è impressionante, quindi la verità è che stiamo avendo paura del futuro dato che l’Europa va verso un calo della popolazione al 4%.
La risposta non può essere la paura e l’ostilità nei confronti di chi arriva in cerca di un futuro migliore, ma con un’accoglienza integrata potremmo, insieme, contrastare lo spopolamento in corso ed arricchirci del contributo culturale e materiale di chi arriva.
Un sistema di welfare che con il welcome può costruire una rete di relazioni tra le persone ed i territori in cui vivono, come stiamo facendo da tempo con i Piccoli Comuni del Welcome.
Ti potrebbe interessare
Tiggiano verso la sua cooperativa di comunità: il secondo incontro di formazione ha messo al centro valori ed esperienze del fare condiviso
di piccolicomuniwelcome
Dalla comunità per la comunità: questo il filo conduttore del secondo pomeriggio di incontri finalizzati alla costituzione della cooperativa di comunità di...
Al via la formazione per la costituzione della cooperativa di comunità a Santa Paolina
di piccolicomuniwelcome
Ancora pochi giorni ed anche nel Piccolo Comune Welcome di Santa Paolina, in provincia di Avellino, che fa parte della Rete di...
Sassinoro, la Cooperativa di Comunità
di piccolicomuniwelcome
??♀️Nascerà anche a #Sassinoro. E fra poco il Bando. . Neanche il vento e la pioggia fortissimi li ha scoraggiati. Sala del consiglio...