RESTITUZIONI 2 – presentati i risultati della residenza con Sara Bologna
di Intrecci di Comunità
Venerdì 17 novembre alle 17.30 a Maratea al Centro Culturale José Cernicchiaro, con l’incontro RESTITUZIONI/2 sono stati presentati i risultati della seconda residenza INTRECCI DI COMUNITÀ – a Maratea – con la designer Sara Bologna, vincitrice della Call for Designer.
Un confronto su innovazione, ricerca e sulle diverse direzioni possibili dei progetti di design. Importante occasione di scambio e di incontro con la comunità in cui l’esperienza vissuta viene condivisa attraverso diversi livelli di lettura. L’esposizione poi degli oggetti realizzati, diventa un momento ancor più forte di condivisione dove alle parole segue la realtà tangibile del cambiamento.
Angelo Licasale – Sara Bologna – Marialuisa Firpo
Sono intervenuti Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea, Tina Polisciano, presidente del Centro Culturale José Cernicchiaro, Antonella Viceconti, presidente regionale del CIF Basilicata, Angelo Licasale, ingegnere e progettista di InMateria APS e Marialuisa Firpo presidente dell’associazione culturale Liberi Libri. Anche in questo appuntamento un momento importante di condivisione ha visto l’intervento di alcune delle donne partecipanti al processo che hanno raccontato in prima persona l’esperienza immersa delle residenze.
Tenacissimae È il progetto di Sara Bologna, nato dalla suggestione poetica del materiale e dalla sua connessione con la storia tenace delle libbanare. Ispirandosi alle fotografie di archivio che ritraggono le donne sedute a terra a intrecciare le corde come attività collettiva, Sara Bologna ha ideato una collezione di oggetti per rimettersi col corpo in quella stessa storia, attraverso la pratica del fare comunitario e comunitario stare. Una collezione di pouf e arredi da esterno corredati di corone, le sedute incorniciano e idealmente innalzano le donne che hanno intrecciato con le loro mani la storia dei libbani. Un’aureola di sante marateote, sante donne tenacissime come la salsedine e il mare. La stessa pianta dell’erba tagliamani dopotutto appartiene alla classe fitologica delle “Stipetea Tenacissimae”, proprio in virtù della resistenza ostinata delle sue foglie.
Un nutrito pubblico ha poi invaso gli spazi della mostra ammirando e “testando” la collezione di arredi da esterno progettati da Sara Bologna.
La Nuova Libbaneria Mediterranea che recupera l’antica lavorazione dei libbani, le corde vegetali prodotte un tempo a Maratea per rilanciarla in chiave contemporanea è entrata – nel mese di agosto – nella fase dell’innovazione con il lancio della “call for designer” nell’ambito di “INTRECCI DI COMUNITÀ” – il progetto sostenuto da Fondazione con il Sud e Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel, nell’ambito del bando Nel cuore del sud.
foto di Marco Deodati