“Mi sento fuori”: testimonianze dal corso di pasticcere nel carcere di Siracusa

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Un partecipante del progetto Fuori - La vita oltre il carcere mostra i dolci appena sfornati durante l'ora di laboratorio del corso di formazione in pasticceria
Nel mese di agosto si è concluso il percorso didattico previsto dal progetto Fuori – La Vita oltre il carcere. Docenti e tutor raccontano l’importanza e i risvolti dei percorsi di inserimento socio-lavorativo per i detenuti, tra difficoltà e successi.

Il corso di formazione è il cuore del progetto Fuori – La Vita oltre il carcere, avviato a fine 2020 dalla Cooperativa Sociale L’Arcolaio con il sostegno della Fondazione con il Sud con l’obiettivo di costruire opportunità di inserimento lavorativo per i detenuti della Casa Circondariale di Siracusa. Il percorso formativo, della durata complessiva di 600 ore, consentirà ai partecipanti di ottenere la qualifica professionale di Addetto Panificatore-Pasticcere. Grazie a questo corso, riconosciuto dalla Regione Sicilia,  i detenuti coinvolti nel progetto avranno un titolo da far valere sul mercato del lavoro una volta ritornati in libertà.

La didattica

Il corso, a cura di Passwork Impresa Sociale di Canicattini Bagni, ha preso il via a marzo ed ha coinvolto dodici detenuti e sette docenti. Durante le ore in aula, molte delle quali avvenute a distanza per motivi legati alla pandemia da Covid-19,  i partecipanti hanno seguito lezioni di di inglese ed informatica, dietetica e sicurezza alimentare, merceologia e gastronomia, teoria e tecniche di impasto. Durante le sessioni in  laboratorio, organizzate presso gli spazi della cucina del carcere, si è passati dalla teoria alla pratica: sotto la supervisione dei docenti i detenuti hanno realizzato numerosi prodotti da forno dolci e salati, da pizzette e calzoni a krapfen e tortini.

Oltre le sbarre

“Poter assaporare e fare assaggiare le proprie creazioni ha rappresentato un momento di grande importanza per i partecipanti” racconta Monia Scala, tutor di questa fase didattica. “Vedere riconosciuto il proprio impegno, poter condividere la propria opera, genera autostima e passione per il lavoro”.

“Mi sento fuori”, ha esclamato un detenuto assaggiando una preparazione realizzata durante una sessione in laboratorio. Lo ha raccontato Lucia Mazzullo, docente di pasticceria. “A volte l’emozione che traspare da queste tre parole, pronunciate con lo sguardo oltre le sbarre della cucina, è così carica e commovente che ti lascia attonita”. “È in questi momenti che superi le difficoltà legate a un’esperienza così intensa e che ti rendi conto di essere riuscita nell’intento: accompagnare questi ragazzi nel loro percorso verso il cambiamento”.

Tra difficoltà e opportunità

Non tutti riescono a concentrarsi come dovrebbero, soprattutto durante la didattica a distanza, ammettono docenti e tutor. I “mostri”, come li chiamano i detenuti, spesso prendono il sopravvento e rapiscono l’attenzione. “Inizialmente i partecipanti non credevano nelle opportunità offerte da questo corso”, prosegue Monia Scala. “Ma grazie alla passione e alla determinazione di docenti e tutor siamo riusciti a creare uno spirito di gruppo e a portarli verso un atteggiamento di fiducia e apertura“.

“Per molti questo corso alla fine ha rappresentato una reale crescita professionale“, continua Monia Scala. “Alcuni ragazzi si sono dedicati anima e corpo perché credono in questa opportunità di riscatto”.

“La finalità della pena è quella della rieducazione del condannato, in vista del suo rientro nella società. I percorsi di formazione e inserimento socio-lavorativo sono uno strumento fondamentale in questo senso”, sottolinea Valentina D’Amico, responsabile del progetto Fuori per la Cooperativa L’Arcolaio. “La possibilità di professionalizzarsi e imparare un mestiere apre la prospettiva di un lavoro fuori dal carcere e rappresenta un forte incentivo al cambiamento”.

I prossimi step

A seguito della prima fase del corso, terminata nel mese di agosto, i partecipanti frequenteranno uno stage formativo. Le 180 ore di pratica si svolgeranno a partire da settembre nel laboratorio all’interno della Casa Circondariale di Siracusa dove la Cooperativa L’Arcolaio realizza le sue Dolci Evasioni. I partecipanti potranno seguire da vicino tutti i processi, dall’acquisto della materia prima alla spedizione, legati alla produzione di alimenti.

Al termine del percorso formativo, i partecipanti sosterranno l’esame necessario per l’ottenimento della qualifica professionale. A seguire, 4 persone saranno selezionate per frequentare un tirocinio presso aziende esterne al carcere, mentre altre 5 saranno affiancate in un percorso di orientamento al lavoro.

Per maggiori informazioni sul progetto Fuori  e seguire gli step del percorso di inserimento lavorativo per i detenuti del carcere di Siracusa, consulta la pagina al link www.esperienzeconilsud.it/fuorilavitaoltreilcarcere/

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