La pelatrice di mandorle, simbolo di riscatto per i detenuti del carcere di Siracusa
di arcolaiocoopsociale
Con l’arrivo della macchina pelatrice entra nel vivo il progetto Fuori – La vita oltre il carcere, avviato con il sostegno della Fondazione con il Sud.
Il nuovo macchinario darà la possibilità al laboratorio all’interno della casa Circondariale di Siracusa, gestito da 13 anni dalla Cooperativa Sociale L’Arcolaio, di potenziare e innovare il proprio ciclo produttivo e offrire nuove opportunità lavorative ai detenuti.
Il laboratorio, che impiega normalmente circa una decina di detenuti, realizza dolci e altri prodotti tipici di Sicilia venduti in Italia e all’estero con il marchio Dolci Evasioni. Molti di questi prodotti utilizzano come ingrediente principale la mandorla di Sicilia, una delle tante eccellenze del territorio che la cooperativa mira a valorizzare.
L’ingresso di un impianto di pelatura consente di gestire internamente un passaggio lavorativo prima assegnato a soggetti esterni, con ricadute positive sugli aspetti economici, produttivi e commerciali del laboratorio. Non solo. In considerazione dell’assenza di altre aziende nelle vicinanze attrezzate per questo processo produttivo, soprattutto certificate biologico, si prevede l’avvio di un servizio “conto terzi” di pelatura che la cooperativa sarà in grado di offrire ai produttori del territorio.
Formazione e lavoro per 12 detenuti
In concomitanza con l’inserimento di questo macchinario in laboratorio, il progetto Fuori prevede l’avvio di un percorso che porterà alla formazione e all’assunzione di diversi detenuti. In particolare, 12 persone seguiranno un corso formativo che porterà loro all’ottenimento della qualifica di Addetto panificatore-pasticcere. Di queste, 4 svolgeranno un tirocinio della durata di 6 mesi presto pasticcerie del territorio, mentre 3 detenuti saranno assunti con regolare contratto all’interno del laboratorio del carcere.
Community engagement
Contestualmente, i partner del progetto stanno lavorando a una serie di iniziative mirate alla sensibilizzazione e al coinvolgimento della comunità locale al fine di disseminare gli obiettivi di inserimento socio-lavorativo fuori dal carcere creando un “tessuto” accogliente, incentivante e non giudicante nei confronti di detenuti ed ex-detenuti.
Ai tempi del Covid queste serie di azioni risultano ancora più complesse da mettere in atto, ma il valore e la portata dei nostri obiettivi non cedono il passo alla pandemia che, anzi, ci offre motivi in più per “stringerci” e lavorare a sostegno di modelli economici e sociali alternativi.
Seguiteci e salite a bordo con noi!
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