Il Centro di Ascolto: una risorsa per la Comunità
di Margaret Bauleo – addetta comunicazione Calabria
Nell’ambito del Progetto Nazionale “For the People” dei Gruppi di Volontariato Vincenziano A.I.C. Italia, con il sostegno di Fondazione con il Sud, anche per la Regione Calabria è partita l’Azione 4 – “Teniamoci per Mano”.
La micro-azione regionale prevede l’attuazione del Corso di Formazione Regionale “Il Centro di Ascolto: una risorsa per la Comunità” rivolto ai Volontari Vincenziani ed in generale agli operatori pastorali, finalizzato al rafforzamento delle competenze comunicative e relazionali di chi quotidianamente opera nei Centri di Ascolto a sostegno delle persone fragili. Inoltre è previsto il Laboratorio Formativo “Il diario di salute della Famiglia: stare bene genitori e figli” che vuole essere uno spazio di promozione del benessere familiare, offerto ai genitori ed ai loro figli, in cui si lavora sulle proprie risorse individuali e sull’acquisizione di nuove competenze emotive e relazionali.
Il 9 marzo 2019 si è tenuto presso la Parrocchia “San Giovanni Battista” di Santa Eufemia, Lamezia Terme, il primo dei cinque incontri formativi che porterà all’apertura o all’implementazione dei Centri di Ascolto Vincenziani per la Famiglia nei territori di Catanzaro e Lamezia Terme.
L’incontro, dal titolo “Dal Centro di Ascolto Vincenziano per la Famiglia alla Visita Domiciliare: caratteristiche e specificità” è stato condotto dal formatore, nonché Assistente Spirituale Regionale, Padre Giuseppe Martinelli che è riuscito a suscitare l’interesse dei volontari.
Padre Giuseppe, dopo la preghiera iniziale, introduce l’incontro con splendide parole, ponendo l’attenzione prima di tutto sull’immagine che si deve tenere a mente, in quanto Cristiani, per far si che si realizzi un Centro di Ascolto con lo spirito Vincenziano. Tale immagine è quella del popolo di Israele che quando prega utilizza il termine Shemà (“ascolta”), ascolta Israele, e quindi no Dio, c’è un’apertura dell’uomo all’altro.
È questa la prima caratteristica che va ad identificare un Centro di Ascolto Cristiano, l’apertura all’altro attraverso l’ascolto.
Un ascolto, sottolinea Padre Giuseppe che è diverso dall’udire, è un atteggiamento volontario “sono proteso verso l’altro perché mi interessa” è un ascolto attivo non passivo. Coloro che fanno parte di un Centro di Ascolto testimoniano che c’è una Comunità disposta ad “ascoltare” l’altro.
Ascoltare infatti è un bisogno, San Vincenzo la chiamava la “compartecipazione” alla vita dell’altro, che è diversa dalla commiserazione.
L’incontro si divide in 3 punti fondamentali, relativi all’identità, agli obiettivi principali ed ai principi fondanti sui quali bisogna strutturare un Centro di Ascolto.
Il Centro di Ascolto diventa l’emanazione di una Comunità Cristiana che si propone di offrire un’iniziativa di apertura, di approccio e di risposta ai bisogni del territorio.
È fondamentale, prosegue l’assistente spirituale, poi comprendere attraverso l’ascolto in che territorio viviamo e quali siano i suoi reali bisogni. Solo attraverso un “ascolto compartecipato” è possibile captarli.
Padre Giuseppe continua l’incontro affermando come l’obiettivo fondamentale sia quello di creare “ACCOGLIENZA” (attraverso lo stile dell’amicizia vera), che è la porta dell’ascolto, per risolvere non solo problemi materiali ma attuare la promozione umana attraverso, come diceva San Vincenzo, l’ “accompagnamento”. Necessario, continua, è poi il collegamento con la Parrocchia perché è il Parroco a dover conoscere le persone del suo territorio, il bisogno della persona è un problema della Comunità, non solo di chi ascolta.
Accogliere, ascoltare e orientare le persone in difficoltà, sono questi i capisaldi della spiritualità Vincenziana. Il Centro di ascolto non è solo raccogliere le informazioni, ma orientare ossia incominciare un cammino insieme, individuando i bisogni reali.
Nella risoluzione dei problemi, conclude, di fondamentale importanza è la presa in carico, cioè farsi carico, non sostituirsi all’altro, ma dargli la possibilità di farcela da solo, attraverso e nei limiti delle proprie forze e competenze.
Chiude il suo intervento con un’altra immagine biblica ossia il “Buon Samaritano”.
Ha concluso l’incontro la Referente Regionale del Progetto “For the People”, Assistente Sociale Specialista Mariapaola Galiano, che ha ribadito l’importanza dei Centri di Ascolto nei territori in quanto “esperienza di accoglienza ed inclusione nonché possibilità per ogni persona di sentirsi parte di una Comunità”.
Infine, la stessa, ha presentato la Sociologa ed Educatrice Barbara Santopolo, che accompagnerà per i successivi incontri i volontari in questo percorso di formazione.
Tale esperienza aiuterà i GVV anche nella diffusione del Numero Verde Nazionale 06 322 0821 rivolto a chi si trova in uno stato di bisogno e vuole avere uno spazio di ascolto e delle informazioni sui servizi presenti nel proprio territorio e più adatti alle proprie esigenza.
La persona verrà infatti subito messa in contatto con il GVV a lei più vicino.