La nostra storia del mese di Giugno: “Scacco Matto”
La seconda ipotesi rispecchia a pieno le radici in cui affonda l’Associazione “Un Uovo Mondo”, che dal 2010, anno della sua costituzione, ha deciso di proporre, in seguito a una forte riduzione dell’ orario scolastico nel XII Circolo didattico di Napoli “Oberdan” che rischiava di penalizzare la formazione dei bambini delle elementari, una risposta costruttiva stipulando una convenzione con la Scuola al fine di organizzare laboratori al di fuori dell’orario scolastico.
La volontà dei genitori di collaborare con la Scuola è nata dal desiderio di offrire un’opportunità in più a tutti i bambini della platea scolastica, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche familiari; platea particolarmente eterogenea e ampia: nelle stesse classi convivono bambini appartenenti ai ceti sociali più vari, e dall’ anno scolastico 2013 – 2014 il XII Circolo è stato accorpato alla Scuola Media “Ugo Foscolo”, dando vita a un Istituto Comprensivo, il 47° Distretto scolastico Istituto Comprensivo Statale “Foscolo – Oberdan”, che vanta circa 1.100 iscritti tra scuola dell’Infanzia, Primaria e Medie.
“Di fronte a questa realtà così ricca e complessa – ci spiega il presidente dell’associazione, Paola Pagano – non si può ignorare il divario di opportunità offerte ai bambini; l’Associazione si pone gli obiettivi di riequilibrare questa condizione offrendo a tutti gli stessi stimoli nonché quello, ancora più ambizioso, di riunire intorno ad un progetto condiviso, un tessuto sociale particolarmente disgregato.”
Nello specifico il progetto, promosso dall’Associazione “Un’ Uovo Mondo” e finanziato anche dalla Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, prevede l’attivazione, a scuola, di laboratori autogestiti organizzati dai genitori a vantaggio di tutti i bambini della platea; Scacchi, Giornalismo, Chimica-Fisica, Teatro, Musica, Pittura, Ceramica, sono solo alcuni dei moltissimi laboratori affidati ad esperti esterni, scelti in base alla competenza professionale e alla diretta pregressa esperienza con i bambini, cui i genitori fanno da “spalla”, collaborando e mettendo a disposizione dell’Associazione le proprie competenze e professionalità specifiche per le varie esigenze della vita associativa.
“L’impegno massiccio del volontariato abbatte i costi di gestione del progetto, costi che vengono sostenuti in maniera solidale dalle famiglie della scuola, che contribuiscono in ragione delle proprie possibilità economiche, e dalle donazioni che arrivano con le raccolte fondi derivanti da mercatini di solidarietà in piazza, feste, concerti e spettacoli teatrali nel quartiere – ci spiega – ma le difficoltà incontrate, nonostante i finanziamenti ricevuti e i progetti attuati con pieno successo e soddisfazione da parte dei bambini e dei ragazzi, non mancano. Far comprendere e diffondere il significato più autentico dell’Associazione, ossia lo spirito di solidarietà che dovrebbe animare una comunità in vista della propria crescita, vuol dire lottare ogni giorno per cambiare la mentalità diffusa che tende piuttosto all’individualismo; un’ impresa ardua che richiede molto tempo. Un’impresa che però non ci spaventa!”
“Difficile ricordare un solo momento, dei tanti che hanno costellato quest’ esperienza – conclude Paola Pagano – sicuramente però gli episodi che riguardano i successi dei bambini sono quelli che restano nella mente con più affetto, soprattutto se metafora di un evoluzione e una crescita personale; in particolare ricordo un bambino, figlio di pregiudicato, dimostratosi inaspettatamente un campioncino di scacchi. Spero che quest’esperienza, questa piacevole scoperta, gli fornisca la misura delle sue capacità e del suo talento.”
Un sistema di Welfare alternativo quindi quello proposto da quest’associazione che, davanti alle complicazioni, si è autorganizzata e gestita a favore della propria comunità, nel pieno spirito di quella che è la mission della nostra Fondazione.