Dalla riqualificazione alla rigenerazione: un’estate a Domu mia
di ilfenicottero
Si è conclusa sabato 4 settembre la programmazione estiva di Domu mia contando più di 1200 presenze, spalmate su cinque appuntamenti, nel caldo agosto del Sarrabus.
“Abbiamo inaugurato lo scorso 25 giugno, e se ci guardiamo intorno, è incredibile, è irriconoscibile!”, così esordisce Guglielmo Zanchetta, progettista di Sarrabus Domu mia che ha sede in via Speranza 68 a Muravera.
Dall’inaugurazione alla riqualificazione
Il progetto ha alla base un’idea di riqualificazione molto chiara: tutto deve essere fatto, pensato e progettato a partire dai volontari. Parliamo dunque non solo di riqualificazione, ma di rigenerazione: i volontari sono tanti e diversi, vanno dagli anziani del vicinato ai ragazzi del UEPE. Insieme hanno dato l’avvio ad un processo di valorizzazione del quartiere storico, attraverso la reinvenzione di pratiche già esistenti.
Il quartiere, rinominato secondo la toponomastica sarda del vecchio rione, è così diventata meta anche dei turisti. Grazie all’imbastimento e cucitura di grandi tende solari e il recupero di vecchia plastica per la confezione di fiori e altri oggetti decorativi, Domu mia è oramai anche un punto di attrazione fotografica del paese.
Tottus in pari: piccoli e grandi
Uno spazio che parla di comunità attraverso la bellezza e che diventa anche luogo di incontro tra le due comunità che – in genere – stanno in compartimenti stagni: le persone anziane del luogo e i turisti. L’idea vincente è stata di proporre, in uno spazio accogliente e gioviale, anche dei laboratori rivolti alle famiglie. “Attraverso i laboratori abbiamo inteso definire uno spazio di riappropriazione, simbolico e immaginativa, a misura dei cittadini più piccoli. Grazie alla guida di personale esperto e qualificato, il vecchio rione si è così ripopolato a guisa dei bambini. Con la scoperta delle erbe spontanee nei cortili delle case padronali o con la costruzione dei vecchi “carruccius” (carretti con le rotelle) ma anche con gli spettacoli dei giocolieri. Abbiamo iniziato a definire traiettorie per una mappatura sensibile in cui, anche i più piccoli, potessero trovare il loro spazio di espressione e movimento”.
Bellezza, comunità, educazione ma anche di sano divertimento nelle lunghe serate d’agosto: manipolando la terracotta con un vecchio tornio grazie al sostegno di un socio esperto artigiano; osservando il processo di caseificazione del formaggio a partire dal latte fresco, grazie all’appuntamento col Pastore. La tradizionale ospitalità non poteva non accompagnarsi infatti anche all’assaggio dei dolci preparati dalle volontarie o dei fichi d’india, e altre prelibatezze isolana.
Con le parole di un poeta
A conclusione degli appuntamenti, la presentazione del libro di poesie di Pierpaolo Loi “D’amore e di lotte”. L’autore, da anni impegnato nel sociale, ha concluso la sua visita a Domu mia con un augurio che condividiamo fortemente:
“Siamo fatti per accogliere, per amare, sopratutto le persone che vengono scartate, perché a Domu mia possano abitare i poeti, i canzonieri, i giullari, gioendo anche di questo aspetto della vita, quello della gratuità, della non violenza, del dialogo e della gioia dell’incontro.”
E noi, non vediamo l’ora di ricominciare!
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