Noi Capitani per una Terra da Oscar

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“Noi Capitani, per una terra da Oscar” è l’ iniziativa che è stata organizzata domenica 10 marzo a Caserta e che ha visto protagonisti tanti cittadini ed associazioni.
In attesa della Cerimonia di Los Angeles, che ha visto la città coinvolta col film candidato “Io Capitano” di Matteo Garrone, ispirato alla storia di Mamadou Kouassi, attivista e leader del movimento migranti e rifugiati, Caserta ha consegnato degli Oscar speciali ai capitani e alle capitane che quotidianamente si impegnano per rendere la provincia di Caserta una Terra da Oscar.

La statuetta degli Oscar casertani rompe le catene, quelle dello sfruttamento, dell’odio, del degrado:  è l’impegno di una comunità solidale che ogni giorno lotta per un mondo più equo.

Uno dei premi è stato consegnato da Stefano Consiglio, Presidente di Fondazione Con il Sud che ha premiato Margherita Tortora, impegnata nella cura condivisa dei giardini beni comuni della città.

 

 

 

 

 

 

Ecco i nomi degli altri premianti e premiati:

Antonio Casale, direttore del Centro Immigrati Fernandes di Castel Volturno ha premiato Agyei Evans, lavoratore ghanese escluso dai canali di asilo politico e protezione internazionale, residente a Castel Volturno

Sandro Ruotolo, giornalista, ha premiato Francesco Massarelli e Tiziana Ciccarelli per il loro impegno culturale e cinematografico.

Lella Palladino della Fondazione Una Nessuna e Centomila ha premiato Hayat El Bejjat, donna vittima di violenza.

Enzo Tosti, della rete Stop Biocidio, ha premiato il Coordinamento studentesco Kaos impegnato sul fronte ambientale contro la 4° linea dell’inceneritore di Acerra.

Eliana Riva, giornalista impegnata in Palestina, ha premiato il Comitato Caserta Città di Pace, fondato dal Vescovo Raffaele Nogaro.

Mons. Pietro Lagnese, Vescovo di Capua e Caserta ha premiato Leonardo Capurso, cittadino del Quartiere Acquaviva di Caserta, impegnato nei percorsi di rigenerazione delle case popolari.

 

Dopo la consegna degli Oscar, in video collegamento da Hollywood, Mamadou Kouassi Pli Adama e i due attori protagonisti del film hanno raccontato queste ultime ore molto emozionanti di attesa della Cerimonia.

Sono stati mesi intensi, durante i quali, grazie al film “Io Capitano”, abbiamo avuto occasione di incontrare migliaia di persone, di studenti, che oggi hanno una consapevolezza diversa rispetto ai temi del viaggio, della migrazione verso l’Europa e del dramma umano che l’attuale gestione dell’immigrazione porta con sé.  Ha dichiarato Mamadou Kouassi

L’evento ha avuto anche un momento molto partecipato al mattino.  L’iniziativa ha avuto inizio nel cortile esterno della Casa del Sociale “Mamadou Sy”, presso l’Ex Onmi di viale Beneduce. Uno spazio sociale di importanza vitale per la città, che ne attende da 4 anni la ristrutturazione e l’apertura ad opera del Comune di Caserta, coi fondi regionali già stanziati. Nel cortile, si è tenuto lo spettacolo teatrale “O Sud è fesso” con Sandro Ruotolo, Patrizio Trampetti e Jennà Romano, le letture di Cinzia Crisci della Libreria Che Storia, lo Sketch Breakfast con Madame Pillow e tanti stand di artisti e associazioni.

Esiste un parallelismo molto forte tra la storia di accoglienza e di diritti rappresentata da Mamadou Kouassi e da “Io Capitano”, e il diritto fondamentale ad avere, a Caserta, spazi sociali dove esercitare la tutela per i cittadini in difficoltà, siano essi italiani o stranieri. È questo il messaggio che si è voluto dare con l’iniziativa “Noi capitani, per una terra da Oscar” Sono già 5 gli anni trascorsi dalla chiusura della storica sede dell’Ex Canapificio e da allora il Centro Sociale ed una intera comunità sono senza un tetto. L’apertura della Casa del Sociale “Mamadou Sy” di Caserta non può più aspettare e siamo pronti anche a gesti estremi se ciò non dovesse accadere nei tempi giusti.

L’iniziativa è stata organizzata dal Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta insieme alle 31 associazioni coinvolte nel Patto di Collaborazione per la gestione condivisa della Casa del Sociale “Mamadou Sy”.

 

 

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