La storia del Centro di Solidarietà “Don Mottola”

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L’associazione Centro di Solidarietà “Don Mottola” nasce a Tropea il 5 agosto 1983 per iniziativa di un gruppo di genitori di ragazzi disabili e di volontari. Si è scelto di denominare l’Associazione con il nome del sacerdote tropeano Don Francesco Mottola che per la sua opera verso le persone disagiate è stato l’ispiratore per la sua costituzione, infatti lo scopo principale per cui è nata era quello di “contribuire a promuovere il pieno inserimento dei soggetti disabili nella società”

            Al momento l’associazione continua a garantire le attività di socializzazione e di laboratorio nei locali dell’ex-Seminario, in Via Glorizio, offerti in comodato d’uso dalla Diocesi; tale servizio è garantito per l’impegno quotidiano volontario dei soci avendo solo occasionalmente contributi pubblici; le attività sono offerte, dalle ore 9.00 alle ore 15.00, compreso il pranzo, nei giorni dal lunedì al venerdì che prevede diverse attività di animazione come bricolage, ricamo, balli, giochi.

            Da qualche anno a questa parte, su suggerimento degli stessi utenti, si è deciso di sperimentare, nei mesi estivi, “un oratorio estivo” per i ragazzi di tutte le età. Tale esperienza si è rivelata molto bella e costruttiva nonostante la fatica e i costi della sua gestione. Possiamo anche notare quanto i nostri disabili si sono coinvolti e sono lieti di tale servizio che li responsabilizza direttamente nella gestione dei ragazzi più piccoli.

            Inoltre l’associazione fa parte della rete del Banco Alimentare per raccolta e distribuzione di alimenti a famiglie disagiate del comune e dei dintorni; garantisce un aiuto allo studio per ragazzi con problemi di apprendimento e debiti scolastici, offre la presentazione di mostre e di video di argomento culturale ed educativo per adolescenti, propone di gite con visite in luoghi di valore e significativi ai soci e non, propone la visita agli anziani residenti nella casa di riposo e collabora con le scuole per il recupero di giovani con problemi comportamentali.

            In un certo qual modo l’Associazione ha ricreato nei locali dove si trova ad operare, una nuova “Casa della Carità”, cosi come la voleva il beato Francesco Mottola, da cui l’Associazione prende il nome e a cui vuole ispirarsi, accogliente per tutte le situazioni di povertà.

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