Rosarno Film Festival – “Fuori dal ghetto” III edizione

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Un’ edizione all’insegna di una crescita organica ed esponenziale.

Il Rosarno Film Festival torna per il suo terzo anno consecutivo, rinnovando e rinnovandosi.  Cinque comuni calabresi coinvolti e da quest’anno in programma anche attività e appuntamenti in altre regioni italiane; il progetto promosso da Mediterranean Hope progetto delle Chiese Evangeliche, dalla Rete delle Comunità Solidali, S. O. S Rosarno e Sea Watch si consolida come punto di riferimento per chi crede nel valore del cinema come strumento di riflessione e cambiamento sociale.

Un progetto unico che mette al centro i temi dell’immigrazione, dei diritti umani e dell’inclusione sociale, coinvolgendo decine di associazioni e una ricca programmazione di proiezioni, concerti e presentazioni di libri.

Dal 15 novembre al 16 dicembre un programma ricchissimo che spazia fra i linguaggi artistici e mette in campo proiezioni di lungometraggi, cortometraggi e documentari, con un’attenzione particolare alle opere di giovani registi emergenti e filmaker internazionali che trattano temi legati a discriminazione, marginalizzazione e diritti dei lavoratori migranti.

Forte è l’entusiasmo da parte dei promotori del Festival. “E’ una edizione veramente speciale – dichiara Mimma Sprizzi perché abbiamo fatto un pò un salto di qualità, sia per la presenza in crescita del pubblico che per la qualità degli eventi che siamo riusciti a programmare. Ci sono diversi linguaggi che si incrociano. Poi c’è il concorso di corti con una giuria formata dai ragazzi di tre scuole superiori insieme ai braccianti della Piana di Gioia Tauro che decideranno il vincitore. Siamo stati più ambiziosi, il concorso è un momento di riflessione condivisa, uno spazio che ci apre al confronto anche con le scuole che ci permette di raccontargli cos’è la dignità come valore universale, cosa sono i diritti umani e perché non sono garantiti a tutti. Attraverso il Rosarno Film Festival riusciamo a raccontare qualcosa che i ragazzi difficilmente ascoltano perchè fuori dalla riflessione politica e dei media”.

ASCOLTA MIMMA SPRIZZI

 

E ancora Ibrahima Diabatè che sottolinea l’accoglienza straordinaria del Festival nelle scuole e la mission che il progetto sviluppa: l’integrazione reale “si parla di integrazione ma non si fa, i braccianti sono tenuti fuori dalla città, sono a dodici km chi nelle baraccopoli, nelle tendopoli, nei casolari” e la dignità  “l’umanità ha bisogno di dignità, non puoi trattare i lavoratori come se fossero animali, bisogna essere riconoscenti per chi ci ha accolto ma anche denunciare per i soprusi. La narrazione che abbiamo sentito fino ad oggi è politica non umana e crea razzismo”.

ASCOLTA IBRAHIMA DIABATE’

 

In questa terza edizione straordinaria è stata la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze delle scuole del territorio che hanno preso parte alla giuria che ha selezionato e valutato i corti in programma.

La Professoressa di filosofia Grace D’Agata dell’ Istituto di Istruzione Superiore “Piria” di Rosarno dichiara di essere orgogliosa di partecipare con la sua scuola alla crescita del Rosarno Film Festival non solo in questa giornata particolare ma attraverso un importante lavoro tenuto tutto l’anno con i ragazzi: “Non è un momento casuale, siamo al festival perché la nostra scuola da anni fa un percorso di inclusione e sensibilizzazione. Non è un caso che cinquanta ragazzi di sabato pomeriggio siano qui a vedere dei film e a fare i giurati. Sono qui perché sentono di partecipare. E questo perché abbiamo fatto un percorso su un territorio difficile che cerca di creare un incontro fra quello che facciamo noi e quello che è il territorio. L’immagine che c’è stata di Rosarno dopo la rivolta della città è un’immagine che non ci appartiene. Noi siamo una città di emigranti, conosciamo bene le difficoltà di chi abbandona la propria casa per andare fuori. La difficoltà economica permane, c’è stato uno sfruttamento certamente dei braccianti ma è un problema generale che non investe solo la nostra città ma è un dato della crisi economica agricola di questi anni”.

E ancora le riflessioni delle ragazze in giuria della V del Liceo Scientifico Piri di Rosarno come Paola Calarco che sottolinea l’importanza attraverso la visione dei corti in concorso di “sensibilizzare anche noi stessi su alcuni argomenti che non vengono sempre affrontati. Spesso ci troviamo di fronte a situazioni che richiedono il nostro aiuto e tendiamo ad assumere un atteggiamento indifferente”.

O Maria Domenica Severino che parla di come sia stata colpita dai cortometraggi in visione e di come l’unica strada per una inclusione reale sia “aiutarsi a vicenda cercando di capire l’altro e cercando di essere tanto solidali”.

Entrambe allargano la riflessione alla città e allo stato di integrazione, dicendo che non c’è alcun dubbio che i migranti siano ancora “marginali per quanto protagonisti della nostra economia. Superare il pregiudizio è il primo passo per risolvere il problema e integrare. In tanti aiutano, si impegnano ma non basta, bisogna rispettare la dignità di ogni singola persona, quello che ci danno ogni giorno”.

ASCOLTA GRACE D’AGATA, PAOLA CALARCO E MARIA DOMENICA SEVERINO

 

Ayouba Mamadì in Italia da otto anni e a Rosarno da sei anni, fa il bracciante agricolo a Rosarno ed è per il primo anno giurato al festival: “Una idea bellissima, è la mia prima volta e mi è piaciuto troppo. Guardando questi film ho visto tante cose che ancora devono cambiare per la vita di noi africani. Pian piano però le cose stanno cambiando. La cosa più importante per me è studiare, comunicare con la gente, andare a scuola per sapere come vivono le persone europee. Ci sono molte differenze con le nostre tradizioni. Dobbiamo aiutarci a vicenda per cambiarci in meglio la vita. Prima ero in una tendopoli adesso che c’è un’Associazione a S.Ferdinando e Dambè So e le cose per me sono cambiate e spero che anche per i miei amici le cose migliorino. Tutte le persone qui vivono contente e tutti i paesi in Italia dovrebbero fare come questa associazione a S.Ferdinando.”

ASCOLTA AYOUBA MAMADì

 

Nella giornata del 23 novembre sono stati otto i cortometraggi in concorso che hanno affrontato temi come la libertà di movimento e la lotta allo sfruttamento dei lavoratori migranti. 

Gli istituti scolastici coinvolti nella giuria insieme ai lavoratori braccianti sono stati il Liceo Classico Bruno Vinci di Nicotera, l’Istituto di istruzione superiore Einaudi Alvaro di Palmi e l’Istituto d’Istruzione Superiore R. Piria – Liceo Scientifico di Rosarno. 

L’evento si è concluso con la proclamazione dei vincitori. Il primo premio è stato assegnato a “Le regole del gioco” di Bernardo Migliaccio SpinaEurocoop Jungi Mundu Camini e Scuola cinematografica della Calabria per le seguenti motivazioni: “Nella sua semplicità il film descrive molto bene l’esempio di piccole comunità che possono rappresentare la svolta per un futuro multietnico di convivenza.  I primi piani dei ragazzini e il gioco del pallone sono una vera metafora degli incontri che possono creare amicizie”. Il secondo premio va a “Sam” di Alberto Vianello e Rosanna Neccia: “Un corto essenziale che attraversa momenti diversi, dall’ironico al drammatico. Uno specchio di umanità dove molte persone possono riconoscersi. Pregiudizi che diventano in un lasso di tempo breve condivisione per il futuro di uno sconosciuto, fino al punto di mettere a rischio il proprio agire andando contro le norme vigenti”. Menzione speciale infine per “Un’estate come altre 100” di Nemea Frigato: “Un corto che ha colpito soprattutto per la poetica delle immagini e della storia semplice ma potente. Un’estate come molte che trascorrono i ragazzi in vacanza. Un’occasione unica per scoprire che esistono altri mondi lontani, affrontandoli senza paura”. La stessa sera, a San Ferdinando, “Campagne Aperte” ha proposto una cena africana accompagnata dal concerto del Moussa Ndao Ensemble.

L’edizione proseguirà fino al 16 dicembre e dopo i comuni calabresi toccherà per la prima volta altre città italiane: un’occasione per amplificare e diffondere attraverso il cinema e i linguaggi artistici azioni di riflessione e cambiamento, coinvolgendo le comunità in una narrazione che va oltre i confini regionali, per raccontare la realtà sociale di oggi.

rosarnofilmfestival.it

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