L’accattonaggio un fenomeno sommerso: in sinergia per conoscere e costruire comunita’ Progetto B.U.S. a Crotone
Lavorare su questo progetto, ci ha dato la possibilità di esplorare un fenomeno sommerso, di volti sconosciuti e di persone senza identità nella città di Crotone: l’accattonaggio.
Gli operatori di strada della Noemi Società Cooperativa Sociale di Crotone, hanno dunque provato in questi dodici mesi a contattare i minori, al fine di comprendere laddove possibile, i compiti a loro affidati, le modalità di adescamento e la tipologia di sfruttamento.
Abbiamo osservato le loro abitudini, i loro spostamenti e il loro ritrovo notturno, azioni queste, che si compiono con una certa metodicità e che ci hanno permesso di conoscere il loro modo di vivere la giornata.
Più complicato, è stato però, il lavoro d’intercettazione, perché i minori rom osservati, sono nella maggior parte dei casi accompagnati da persone adulte, difficilmente avvicinabili.
Il lavoro di questi mesi, ha avuto inoltre, lo scopo di contattare diversi attori privilegiati (Consorzio provinciale dei servizi sociali, assistente sociale del consultorio Asp di Crotone, medicina scolastica, Comandante della Polizia Municipale, Centro d’ascolto per immigrati, Parroci e Carabinieri) e cittadini crotonesi, con l’intento di costruire relazioni di comunità, per un risveglio di coscienza rispetto al fenomeno in oggetto.
Interessante è stato ascoltare il loro punto di vista, che ha reso evidente, la poca conoscenza dei minori dediti all’accattonaggio.
Ci riferiscono che, nella grande maggioranza dei casi si tratta di minori stranieri non accompagnati del campo di accoglienza, oppure appartenenti a minoranze etniche, come ragazzi rom, non hanno mai avuto modo di osservare minori crotonesi. Dalle interviste emerge che, senza un’adeguata rete sociale il minore è, pressoché indifeso di fronte alle pressioni degli adulti, soprattutto se i legami familiari mancano oppure, al contrario, sono troppo opprimenti.
Per questo motivo, gli attori contatti, esprimono la volontà di collaborare e di mettere a disposizione le loro competenze per accrescere ulteriormente la conoscenza del fenomeno.
Per quanto riguarda invece i cittadini crotonesi, sono a conoscenza del fenomeno, ma allo stesso tempo, non hanno la percezione della gravità dello stesso, in quanto, il modo di comportarsi dei minori in situazioni di accattonaggio, viene visto come un modo di vivere di una popolazione ormai insediata da anni nella città di Crotone.
Proprio per i motivi fin qui elencati, è necessario, continuare a sviluppare un lavoro di sinergia con gli attori significativi del territorio, per incrementare la conoscenza del fenomeno, ma soprattutto per creare e rafforzare le relazioni di comunità per un cambiamento di prospettiva.