“Strada facendo…” – Unità di strada, l’esperienza continua con il Progetto B.U.S.

Sono passati tre anni dai primi incontri che gli operatori di strada dell’associazione Mago Merlino hanno fatto sul tratto di strada tra Pizzo e Campora S. Giovanni, litorale tirrenico e dintorni  a forte presenza di prostituzione/tratta su strada. L’incertezza rimane ed anche lo sgomento per quanto si viene a conoscere, per chi si incontra e si impara a riconoscere. Per fortuna non ci si abitua a storie faticose anche da raccontare, ma continua a farsi strada la volontà d’incontrare.

Mai da soli, ma sempre insieme  ad altri – operatori ed Enti del territorio già in rete per altre vicinanze alla marginalità anche femminile –  che volevano conoscere, volevano capire cosa si consuma nel proprio territorio,  cosa cercano o cosa trovano le straniere sulle strade; cosa cercano i loro clienti, perché e soprattutto quale spazio “altro “ è possibile a tutti e a tutte per vivere dignitosamente.

In questi sei mesi di attività progettuale B.U.S.  non solo si è continuato ad incontrare le donne, almeno venti ad ogni uscita,  le loro storie, i loro bisogni, le loro paure, ad incrociare la loro itineranza, ma si è cercato di ampliare la rete di collaborazione per proporre loro altri modi per “sbarcare il lunario”, per non mettere a rischio la propria vita con rischiosi metodi anticoncezionali,  per poter provare a  lasciarsi alle spalle le esperienze di sfruttamento vissute, oltre a quella sessuale.

Fare rete per suscitare solidarietà e risposte, nel pubblico e nel privato,  spesso per riconoscere diritti. Ad esempio il diritto alla  salute, alla cura e alla prevenzione.

Fare rete per creare possibilità reali di tutela e di giustizia, di uscita dallo sfruttamento.

Per fare rete  … serve fare ancora tanta strada nel nostro territorio dove  la precarietà è molto diffusa,  il controllo debole,  la povertà è sempre di più – non solo economica- e risulta complesso comprendere ed incidere su orientamenti culturali –affettivi, familiari– che spesso noi consideriamo già “devianti” , strani, poco comprensibili.

 

Un primo bilancio che non ci trova  sconfitti, solo un po’ impotenti, ma ancora di più decisi di stare al fianco delle donne che si incontrano durante le uscite di unità di strada, da compagne di strada con la responsabilità di svelare ai benpensanti i loro vissuti, di ricercare possibilità dignitose di vita attraverso almeno relazioni vere e gradualmente profonde e significative.

Relazioni che iniziano e passano anche attraverso strumenti banali: un caffè, un bicchiere  di thè, la possibilità di mediazione con i servizi sanitari, la disponibilità di consulenze legali o psicologiche, preservativi per tutelarsi almeno in parte… ma per non fermarsi qui.

E intanto si va “facendo strada ” un piccolo sogno anche con queste donne:

“Strada facendo vedrai che non sei più sola, troverai anche tu un gancio nel cielo. Vedrai più amore. (C. Baglioni)”.

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