Nasce Buon Lavoro! connessioni ed eterogeneità tra territori ed esperienze

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Parte “Buon lavoro!” un auspicio certo, una esortazione anche ma soprattutto un percorso da costruire. “Un progetto come Buon lavoro al di là di quelli che sono gli strumenti e le pratiche operative investe sulla scommessa di accompagnare e sostenere un salto in avanti delle collaborazioni esistenti: passare dalle reti oggi in essere, a volte un po’ mercenarie, a volte un po’ accattone ad alleanze di senso e prospettiva – spiega Andra Morniroli della Cooperativa sociale Dedalus, ente capofila del progetto-. Alleanze capaci di innestare processi di riflessione sul fare per dissodare indirizzi e orientamenti; per fare proposte di politiche pubbliche concrete perché centrate sulla realtà; ma anche per consentire a tutti i diversi attori coinvolti di ritrovare la capacità di generare aperture in un momento in cui tutto sembra chiudersi, produrre legami mentre tutto viene spinto a separarsi, innovare mentre tutto sembra arretrare”. Insomma la scommessa è quella di costruire con il progetto un’alleanza che torni a abitare con convinzione, gusto e delicatezza, la dimensione politica e culturale del fare sociale.

“Buon lavoro! Azioni pilota per l’inclusione e il protagonismo dei lavoratori migranti” insiste su quattro province della Campania: Napoli, Caserta, Avellino e Benevento. Il progetto prevede diverse azioni mirate a contrastare sfruttamento lavorativo e il caporalato in agricoltura, sia fornendo protezione, assistenza e supporto per l’inclusione sociolavorativa a donne e uomini sia accompagnando la creazione di comunità del buon lavoro.

Tra i partner del progetto il consorzio Sale della Terra. Rete questa di economia civile attiva dal 2016 nell’agricoltura capace di coltivare oltre che la terra una filiera virtuosa la quale ha dato vita a pasticcerie, bistrot, una rete di accoglienza diffusa su tutto il Sannio capace di coinvolgere i migranti nei programmi di accoglienza. “Con Buon lavoro intendiamo favorire lo scambio di buone prassi sui territori per coniugare la buona accoglienza con l’inclusione nelle reti agricole del lavoro di qualità” – spiega Angelo Moretti presidente del consorzio – riteniamo che il territorio campano sia affetto da una grave condizione di missmachting tra domanda di lavoro agricolo nelle colline sannite e offerta di lavoro da parte delle migliaia di persone migranti che risiedono nelle pianure casertane e napoletane”.
A completare la rete di partenariato l’Ex Canapifico di Caserta, la Caritas Diocesana di Caserta, la Cooperativa Sociale Città Irene di Capua, Emergency e l’aps Kosmopolis.

Il progetto ha mosso i primi passi.

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