Parte il percorso formativo per l’intrapresa sociale ibrida di Vizzini
di officineculturali
Il 25 gennaio 2022 a Vizzini si sono incontrate una trentina di persone presso l’Ex Carcere – Castello, bene culturale al centro del progetto BeeDINI – Vizzini 2030 sostenuto da Fondazione CON IL SUD. L’obiettivo dell’incontro era la presentazione – da parte del capofila Officine Culturali e dei partner strategici Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania e dell’Associazione Regionale Apicoltori Siciliani – del percorso di formazione, informazione e accompagnamento per la creazione di un’impresa sociale a Vizzini.
Come forse è noto la creazione di questo nuovo soggetto di imprenditoria sociale è il fulcro strategico del progetto, una risposta ai processi di spopolamento e impoverimento delle aree interne siciliane mediante una intrapresa ibrida, a vocazione agroalimentare e culturale, e connotata da coesività e sostegno da parte della comunità di riferimento. Il focus produttivo prescelto con Fondazione CON IL SUD è stata l’apicoltura e i suoi molteplici derivati, non solo per un mercato ancora tutto da innovare e presidiare, ma anche per la valenza simbolica che le api hanno in termini di cooperazione operosa.
La giornata del 25 gennaio è stata un incontro tra domanda e offerta. Da un lato si è concretizzata una domanda costituita dalle persone partecipanti con le loro storie e con le loro esperienze, e tradotta nel bisogno di conoscenza operativa, fattiva, per ciò che riguarda la produzione in apicoltura, olivocoltura e ovinicoltura, ma anche servizi culturali, educativi e turistici; dall’altra i docenti del Di3A (proff. Nella Mazzeo, Salvatore Bordonaro e Stefano La Malfa) e il vice presidente dell’ARAS (Antonio Coco) hanno presentato un’offerta formativa e informativa tesa non solo a trasferire nozioni qualitativamente eccellenti, frutto di ricerca e sperimentazione scientifica nonché di conoscenze, competenze ed esperienze pratiche, ma anche intenta ad accompagnare il gruppo di partecipanti in una progressiva acquisizione di saperi, di saper fare concretamente impresa sociale, di saper collaborare con altri partecipanti e con la comunità. Per il rafforzamento dell’impresa sociale e delle sue azioni culturali sarà Officine Culturali a giocare un ruolo centrale, mettendo a disposizione tutta la sua esperienza di questi ultimi 13 anni.
La bella e intensa partecipazione dello scorso 25 gennaio è il risultato di alcune azioni convergenti, frutto di scelte progettuali sperimentate nel primo anno e mezzo di progetto. Le relazioni con le associazioni locali e con il Comune di Vizzini, attivamente coinvolto nelle attività; una mappatura di comunità estesa e profonda, condotta in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania; due laboratori di autocostruzione degli arredamenti del castello condotti con Marco Terranova di Senzastudio, e un laboratorio di arte di strada condotto da Emanuele Poki, con la partecipazione di una ventina di vizzinesi di vecchia e nuova generazione; un laboratorio didattico con i piccoli e le piccole di alcune famiglie vizzinesi; un avviso per manifestare il proprio interesse al percorso formativo, tradotto in una ventina di conversazioni individuali nel mese di dicembre 2021. Tutto questo lavoro di Officine e dei suoi partner di progetto (Università di Catania, il Caffè Sicilia di Noto, l’Associazione Isola Quassùd e l’Associazione regionale apicoltori siciliani) ha consentito nel tempo fin qui trascorso di allacciare contatti, di intrecciare relazioni, di testare collaborazioni; di conoscersi, di parlarsi, di scoprirsi. Ora si tratterà di camminare su questa strada tracciata, confidando che si possa creare una adesione convinta al progetto di intrapresa sociale, e una coesione dei vizzinesi – anche di coloro che non prenderanno direttamente parte al percorso – all’intenzione nata sotto il nome di BeeDINI. Le premesse sembrano esserci e le attività previste per i prossimi mesi oltre quelle formative e di accompagnamento, come i laboratori teatrali, quelli scolastici e familiari, e quelli dedicati a ragazzi e ragazze del paese, sembrano preludere ad una intensificazione delle relazioni e dell’interesse. Ma ne riparliamo presto.
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