Semaforo rosso dei viticoltori alla riapertura della discarica

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Non solo danno ambientali ma anche economico. È il nuovo fronte contro l’ex discarica Vergine che la società Lutum ha intenzione di riaprire avendo già ottenuto il parere favorevole della procedura di Valutazione impatto ambientale e di compatibilità ambientale. Ad opporsi sono ora le imprese dell’Associazione viticoltori indipendenti che in una lettera inviata al prefetto di Taranto, Paola Dessì, alla Provincia e al comune di Taranto, entrambe amministrate da Rinaldo Melucci e ai sindaci dei comuni Monteparano, Fragagnano e Lizzano, hanno esposto i rischi che un impianto di rifiuti comporterebbe per l’indotto del vino che in quelle terre interessate si basa quasi esclusivamente sulla produzione del Primitivo.

Contrari ai piani della Lutum, le organizzazioni ambientaliste (tra cui ATTIVA LIZZANO) e le popolazioni dei comuni che dovranno convivere con la discarica, a non esprimersi ancora sono l’Arpa, la Provincia di Taranto e la Regione Puglia.