Riapertura della discarica Lutum slitta a data da definirsi

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Martedì 10 dicembre 2024 si è svolta la prima seduta della conferenza di servizi in modalità telematica ai sensi dell’art. 14-ter della Legge n. 241/1990, per valutare l’istanza di rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) relativo alla riapertura della discarica Lutum. All’incontro hanno partecipato l’ARPA e i rappresentanti dei comuni di Fragagnano, Lizzano, Monteparano e Taranto, territorio che ospita la discarica.

“Durante la seduta è stato sottolineato che sono state prese in esame tutte le osservazioni presentate, incluse quelle tardive. Un elemento cruciale riguarda la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) presentata dalla Lutum, considerata obsoleta e non conforme alla normativa attuale, in particolare alla Decisione UE 2018/1147, che impone l’adozione delle migliori tecniche disponibili (BAT) per le attività di trattamento rifiuti. Le BAT, infatti, costituiscono un riferimento essenziale per valutare l’idoneità di una struttura come la discarica Lutum”, spiega in una nota l’associazione Attiva Lizzano.

“La Provincia di Taranto, in linea con le osservazioni formulate dall’associazione Attiva Lizzano, ha richiesto alla Lutum di produrre una nuova VIA e di integrare ulteriori documenti necessari. Sebbene l’impresa abbia ribadito l’impegno a fornire tali materiali, la proposta di concludere il procedimento entro 90 giorni dalla loro consegna è stata respinta. Questo comporta un rinvio significativo: la discarica non potrà riaprire il 5 gennaio 2025, come inizialmente previsto, ma solo al termine dell’iter di valutazione, la cui conclusione è ora rinviata a data da definirsi”, prosegue la nota.

Parallelamente, sempre oggi, si è tenuta al Tribunale di Taranto un’udienza del procedimento penale contro gli ex gestori della discarica Vergine, accusati di disastro ambientale. L’udienza ha messo in evidenza lo stato di abbandono del sito, dove i lavori di messa in sicurezza non sono ancora completati. “Si segnalano persistenti odori nauseabondi e casi di malessere tra i tecnici ARPA che operano sul luogo, evidenziando ulteriormente le criticità ambientali”, conclude la nota di Attiva Lizzano.

“Il rinvio della riapertura della discarica Lutum rappresenta per i cittadini un momento di sollievo. La decisione di approfondire l’analisi tecnica e normativa prima di autorizzare il progetto è accolta come una vittoria temporanea per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”, conclude Attiva Lizzano.

 

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