Lettere dei bambini al “signor Lutum”: progetto contro riapertura discarica

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L’associazione Ets Odv Attiva Lizzano lancia un’iniziativa per raccogliere idee innovative contro la riattivazione della discarica ex Vergine, coinvolgendo i giovani nella progettazione di alternative sostenibili per il territorio

L’associazione opera da sempre per contrastare la presenza della discarica per rifiuti speciali ex Vergine, oggi Lutum, situata in un’isola amministrativa del comune di Taranto, a pochi chilometri dai centri abitati di Fragagnano, Lizzano, Monteparano, Faggiano e Roccaforzata. “Grazie al nostro impegno civico, nel 2014 la discarica è stata chiusa dalla Magistratura penale e attualmente è in corso un processo per disastro ambientale contro i precedenti gestori, con prossima udienza fissata per il 12 dicembre 2024”, si legge in una nota di Attiva Lizzano.

La discarica è stata acquisita dalla nuova società Lutum che intende riaprirla aumentandone la capacità di oltre tre volte rispetto al passato. Dopo aver bloccato un primo tentativo di riattivazione lo scorso anno, l’azienda sta ora richiedendo un nuovo Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur). Per impedire la riapertura, l’associazione ha presentato numerose osservazioni alla Provincia, sostenute inizialmente da 1.512 cittadini, a cui se ne sono aggiunti altri 197 recentemente.

Convinti dell’importanza di coinvolgere anche i più giovani su temi così rilevanti, è stato chiesto a studenti di ogni ordine e grado di esprimere la loro creatività, producendo testi o disegni sotto forma di lettera al “signor Lutum”, immaginando alternative sostenibili alla discarica. La risposta è stata straordinaria, con centinaia di proposte innovative che spaziano dal parco giochi all’hotel per bambini, dalla scuola di matematica al parco avventure, tutte pensate per coniugare sviluppo sostenibile e occupazione.

Nel frattempo, il consiglio comunale di Taranto ha approvato all’unanimità una mozione contro la riapertura della discarica, con un’importante convergenza tra maggioranza e opposizione. L’associazione cita in particolare alcuni studi dell’Eprs eseguiti nel contesto tarantino in cui “l’inadeguata considerazione degli impatti sulla salute nelle decisioni normative ha comportato l’emergere di conflitti sociali”. Pertanto, “coinvolgere tutte le parti interessate, comprese le comunità locali, nel processo decisionale favorisce la fiducia, garantisce la trasparenza e porta a misure normative più efficaci e accettate”.

Nonostante sia stata negata la partecipazione alla Conferenza dei Servizi del 10 dicembre, Attiva Lizzano continua la nostra battaglia affinché “le Autorità competenti tengano in debito conto il rispetto per l’ambiente e la salute pubblica, invocato anche da centinaia di giovanissimi, cioè dal nostro futuro”.

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