In 5mila per dire no alla discarica

Corriere di Taranto |

Cinquemila persone hanno manifestato ieri sera a Lizzano contro la riapertura della discarica nell’area dell’ex impianto “Vergine”, da parte della società Lutum controllata dal gruppo CISA. L’iniziativa del neonato comitato “No alla discarica“, ha visto la presenza di molte famiglie con bambini, oltre a tanti cittadini della provincia.

Come spesso accade in queste circostanze, molto folta la rappresentanza politica presente ieri a Lizzano: consiglieri regionali, deputati, senatori, di ogni schieramento politico. C’erano tutti i sindaci e rappresentanti dei comuni, una quindicina in tutto, che hanno aderito alla protesta. Proprio ieri è avvenuto il deposito presso l’amministrazione provinciale delle delibere di consiglio dei comuni che solidarizzano con quello di Lizzano. L’elenco riportato in una nota stampa diffusa dal comitato ‘No Discarica’ vede i comuni di Grottaglie, San Marzano di San Giuseppe, San Giorgio Jonico, Lizzano, Faggiano, Carosino, Monteparano, Fragagnano e Sava, tutti presenti ieri con i rispettivi sindaci che indossavano la fascia tricolore. Pulsano, Massafra, Monteiasi, Palagiano e Avetrana hanno invece programmato nei prossimi giorni il Consiglio Comunale monotematico contro l’Aia alla Lutum. A Palagianello e Torricella, i consiglieri comunali hanno aderito all’invito del comitato depositando la proposta di ordine del giorno alla rispettiva presidenza del Consiglio Comunale. E sempre ieri il sindaco di Lizzano Lucia Palombella, ha annunciato di avere protocollato ieri alla Provincia di Taranto le osservazioni dell’ente contro la riapertura della discarica.

Del caso ce ne siamo a lungo occupati in questi anni. E la nostra impressione, per non dire certezza, è che ancora una volta ci si è svegliati molto tardi, a tutti i livelli. La Lutum del gruppo CISA acquistò nell’estate del 2018, ben cinque anni fa. E sin da subito evidenziammo come tale operazione non poteva che significare una futura riapertura del sito. Dove siano stati tutti in questi anni è domanda sin troppo banale.

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