EX VERGINE, TUTTI IN PIAZZA CONTRO LA RIAPERTURA DELLA DISCARICA

Cronache Tarantine |

Cittadini, amministratori del territorio, associazioni. Tutti insieme ieri pomeriggio, domenica 10 novembre, alla manifestazione pacifica organizzata a Lizzano da “Attiva Lizzano” per dire “no” alla riapertura della discarica ex Vergine, ubicata nell’isola amministrativa di Taranto e a ridosso dei comuni di Lizzano, Fragagnano, Monteparano, Roccaforzata e Faggiano.

 

Un “no” per scongiurare la riapertura di un sito che andrebbe a impattare notevolmente sull’ambiente in una zona, quello del versante orientale della provincia ionica, nella quale insistono altri impianti del genere (“Manduriambiente” a Manduria, “Ecolevante” a Grottaglie). Martedì 19 novembre si riunirà la Conferenza dei servizi che dovrà esprimersi sulla richiesta avanzata dalla società Lutum srl di riapertura del sito. Un appuntamento importante che vede associazioni e amministratori oltre ai rappresentati della politica scendere in campo a difesa dei rispettivi territori, dell’ambiente e della vocazione agricola che li contraddistingue.
A tal proposito, come già scritto da Cronache tarantine, il consigliere del presidente Emiliano per la realizzazione del Piano Taranto, Cosimo Borraccino, proprio in vista della prossima Conferenza dei servizi, ha notificato ai 26 enti interessati dal caso una serie di considerazioni secondo le quali la discarica non va riaperta. «A tutela della salute e dell’ambiente – ha sottolineato Borraccino presente alla manifestazione di Lizzano -, continueremo a difendere, nelle sedi opportune, le giuste ragioni per la netta contrarietà all’entrata in esercizio della discarica in località Palombara».
Ma a prendere posizione è anche il consigliere regionale de La Puglia domani e vicepresidente della commissione Ambiente della Regione Puglia, Antonio Scalera, per il quale la zona orientale della provincia di Taranto «ha già pagato e continua a pagare, in termini ambientali e di conseguenza anche in termini sanitari, un prezzo troppo alto. Quel territorio – fa presente Scalera – è vocato all’agricoltura con le sue eccellenze nella produzione di vino e di olio. Quell’area può e deve avere solo uno sviluppo turistico per la bellezza del suo mare, per la presenza di un ricco patrimonio archeologico e per la grande ospitalità della sua gente». Per cui, conclude Scalera il quale auspica che la Regione Puglia neghi l’autorizzazione alla società proprietaria della ex Vergine, la presenza di un’altra discarica «danneggerebbe irreversibilmente il futuro di quel territorio».
Ferma presa di posizione anche da parte dell’on. Dario Iaia, segretario della commissione bicamerale Ecomafie, e del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Renato Perrini, i quali già in passato avevano espresso contrarietà alla riapertura del sito non solo perché l’area di Lizzano, Fragagnano, Monteparano, Roccaforzata e Faggiano è già gravata «da impianti profondamente impattanti e collegati al ciclo dei rifiuti» ma anche perché, sostengono Iaia e Perrini, quella è una zona «vocata all’agricoltura di eccellenza (pensiamo al Primitivo di Manduria ed alla produzione di olio) ed allo sviluppo del turismo di qualità. Purtroppo – aggiungono i due esponenti di Fratelli d’Italia -, dobbiamo prendere atto che, mentre in tutta Europa e nel resto d’Italia, si discute di sostenibilità, di rispetto degli ecosistemi e di tutela delle biodiversità, tanto da averlo inserito anche in Costituzione, in Puglia si continua a praticare la politica delle discariche, vale a dire della compromissione definitiva dei territori». Tutto questo avverrebbe, concludono Iaia e Perrini, «a causa della totale incapacità del Governo regionale di chiudere il ciclo dei rifiuti con conseguenti danni ambientali ed economici assolutamente incalcolabili». L’auspicio dei due rappresentanti di FdI adesso è che in Conferenza dei servizi anche il Comune e la Provincia di Taranto esprimano, insieme alla Regione Puglia, un parere negativo.

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