Ex discarica Vergine Attiva Lizzano chiede sedute monotematiche

Taranto Buonasera |

AI SINDACI DI TARANTO E LIZZANO

Ex Discarica Vergine, Attiva Lizzano chiede sedute monotematiche

L’intervento del presidente Giovanni Gentile

“Riapre l’ecomostro lizzanese?”. L’interrogativo, viene posto in una nota stampa, da Giovanni Gentile,  presidente di Attiva Lizzano.   “Come è noto, il sito ubicato in località Palombara, isola amministrativa del Comune di Taranto, è costituito da una discarica per rifiuti speciali non pericolosi suddivisa in due vasche denominate rispettivamente A e B: la prima è praticamente piena, mentre laseconda è utilizzata solo in parte- dice Gentile- in questi giorni e precisamente con lettera prot. 0022843 in data 15.06.2023 la Provincia di Taranto ha informato le Istituzioni preposte sull’avvio del procedimento in relazione all’istanza di Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) per la “riattivazione di una installazione di smaltimento di rifiuti non pericolosi (Ippc 5.3 e 5.4)” presentata dalla Lutum srl. Precisiamo subito che il codice Ippc è l’acronimo di Integrated Pollution Prevention and Control, ossia prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento. L’Aia è stata chiestaper l’Ippc 5.3 e 5.4 che, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, è riferita a impianti di eliminazione rifiuti superiore a 50 tonnellate al giorno (per rifiuti Ippc 5.3). In aggiunta viene chiesta l’Aia anche per l’eliminazione rifiuti superiore a 10 tonnellate al giorno oppure con una capacità totale di 25.000 tonnellate (per rifiuti Ippc 5.4). In estrema sintesi, l’Aia significa una montagna enorme di rifiuti per i cittadini di Lizzano e tutti quelli della zona. Attiva Lizzano ha richiesto alla Provincia di Taranto di intervenire nel procedimento, ma soprattutto ha già espresso con chiarezza la totale contrarietà alla riapertura della discarica che ha già creato fin troppi problemi ai cittadini lizzanesi e che continua a procurarli con i miasmi che fino a ieri hanno ammorbato l’aria di tutta la zona, come dimostrano le numerose segnalazioni dei cittadini all’Arpa- prosegue il presidente Gentile- tutto questo mentre si avvia alla discussione finale il procedimento penale n. 977/2018 + 3347/2018 P.M. davanti al Tribunale di Taranto (prossima udienza 12.09.2023) per disastro ambientale (Attiva Lizzano è costituita parte civile) che vede imputati gli allora responsabili della discarica che oggi si vuol riaprire. È evidente l’importanza e l’urgenza della questione, per cui abbiamo chiesto alla neo sindaca di Lizzano Lucia Palombella e al sindaco di Taranto, nonché presidente della Provincia, Rinaldo Melucci di fissare un Consiglio comunale monotematico nei rispettivi comuni, aperto ai cittadini, sulle azioni che le Amministrazioni comunali intendono intraprendere sul futuro dell’ex discarica Vergine e in particolare in relazione alla richiesta dell’Aia. Un’iniziativa in tal senso, ad onor del vero, è già stata presa dal sindaco di Fragagnano Giuseppe Fischetti che ha indetto un’assemblea pubblica per il 21 giugno 2023 “sulla discarica Lutum (ex Vergine)”, mentre ieri (probabilmente a seguito della nostra richiesta del 19.06.2023) anche il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Lizzano hanno convocato un’assemblea pubblica per il 27.06.203 proprio sulla “riattivazione di unainstallazione di smaltimento di rifiuti non pericolosi”. Il Sindaco di Taranto non ha ancora risposto, ma visto l’impegno profuso per imporre il rispetto delle prescrizioni ambientali per l’ex Ilva possiamo sperare che avrà altrettanta sensibilità per affrontare il problema della ex discarica Vergine. In questo senso la strada da seguire è tracciata dall’art. 9 della Costituzione Italiana quando sancisce che la Repubblica “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, come la tutela della “salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” del successivo art. 32. Queste due norme realizzano un binomio indissolubile su cui poggiano le speranze di grandi e piccini per un futuro migliore- conclude Gentile- in cui il rispetto dell’ambiente e della salute devono essere valori irrinunciabili che non possonoessere messi in discussione e soprattutto in vendita”.