A Lizzano e nei comuni limitrofi cittadini fortemente mobilitati contro la riapertura della discarica
Pugliapress - Quotidiano online |
La discarica che dovrebbe essere riaperta in territorio di Lizzano, in contrada Palombara, una volta denominata “Vergine” e ora “Lutum”, sta rappresentando un motivo di fortissimo scontento e preoccupazione nella comunità locale.
Dopo l’affollata partecipazione alla manifestazione indetta lo scorso 10 novembre, per dire no alla riapertura, si attendeva la Conferenza dei servizi, indetta per il 19 novembre, per comprendere la posizione dei vari enti e delle parti in causa interessate alla questione, ma la stessa è stata rinviata al 10 dicembre.
Fra gli enti titolati chiaramente ad esprimersi, la Provincia di Taranto. Proprio la pagina istituzionale dell’ente provinciale dimostra come, nell’apposita sezione, compaiono pochissimi enti che hanno dato il loro parere sulla riapertura. Uno di questi è l’ASL di Taranto, la quale in data 15.11.2024 ha dato parere sfavorevole alla riattivazione della discarica perché “già in passato caratterizzata da criticità igienico sanitarie e con problematiche anche di natura odorigena, non dà sufficienti garanzie di tutela della salute e salvaguardia dell’ambiente nel medio-lungo termine”.
L’associazione Attiva Lizzano, che sta raccogliendo le firme dei cittadini contrari alla riapertura della discarica, fa sapere che tanti cittadini abitanti nelle vicinanze hanno segnalato la presenza di una puzza insopportabile, anche se la discarica formalmente risulta chiusa. Per questo ha provveduto ad inviare una denuncia ai Carabinieri del NOE, proprio per chiedere di indagare per capire cosa c’è nella discarica che provoca i suddetti terribili olezzi diffusi nelle zone circostanti, mentre proprio di recente, durante un controllo di routine, i funzionari dell’Arpa sono stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari.
Un po’ come accade ai cittadini che vivono nei quartieri a ridosso dell’ex Ilva, il solo strumento di difesa pare sia quello di vivere tappati in casa, rinunciando alla propria libertà di respirare aria pulita.
Non si conosce al momento la posizione né della Provincia di Taranto, né del Comune di Taranto, né della Regione Puglia, ma solo quella dei Comuni della zona, tutti fortemente contrari all’impianto. Ai sensi dell’art. 14-ter della legge 241/1990 “sulla base delle posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni partecipanti alla Conferenza” dei servizi del 10 dicembre, si deciderà se tutto quello che è stato fatto sino ad oggi per contrastare la riapertura della discarica, compresa l’apertura di un procedimento penale davanti al Tribunale di Taranto per disastro ambientale, sarà servito a qualcosa.
In caso contrario, se il parere della Conferenza non sarà chiaramente contrario, dopo il 5 gennaio 2025, data nella quale è posta la scadenza per la presentazione del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) il risultato potrebbe essere l’arrivo giornaliero di decine di camion presso la discarica.
Articolo al link: