Oltre 1.500 firme contro la riapertura della discarica

TarantoToday |

Dopo la recente manifestazione pacifica, continua a Lizzano la battaglia per fermare l’iter autorizzativo entro gennaio 2025

LIZZANO – Grande mobilitazione a Lizzano contro la riapertura della discarica Lutum: 1.512 firme raccolte in pochi giorni testimoniano la decisa opposizione della comunità. Il 13 novembre 2024, ultimo giorno utile, il comitato Attiva Lizzano ha inviato alla Provincia di Taranto una PEC con le firme dei cittadini a sostegno delle osservazioni contrarie alla riapertura del sito. La discarica, situata in un’isola amministrativa del Comune di Taranto ma prossima a centri come Monteparano, Fragagnano e Lizzano, desta preoccupazioni per l’impatto ambientale e sanitario che potrebbe avere sul territorio.

L’opposizione non si ferma alle firme: numerosi comuni, come Grottaglie, Sava, Lizzano e l’Unione dei Comuni di Montedoro, hanno formalizzato la loro contrarietà al progetto. La battaglia, che coinvolge istituzioni locali, associazioni e cittadini, mira a bloccare il rilascio del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) alla Lutum S.r.l., necessario per la riattivazione della discarica. Nonostante la chiusura del termine per l’invio delle firme, la comunità continua a mostrarsi compatta e determinata: la manifestazione pacifica del 10 novembre ha visto centinaia di persone, famiglie e bambini in piazza per chiedere un futuro senza inquinamento.

Motivazioni e criticità emerse

Il presidente di Attiva Lizzano, Giovanni Gentile, ha evidenziato ulteriori osservazioni inviate alle autorità, denunciando la scarsa attualità dei dati sanitari utilizzati dalla Lutum. La VIS (Valutazione Impatto Sanitario) presentata dall’azienda si basa infatti su studi obsoleti risalenti al 2009-2010, insufficienti a rappresentare l’attuale situazione sanitaria. “Utilizzare dati così vecchi è inaccettabile – ha dichiarato Gentile – la valutazione dell’impatto deve riflettere le condizioni odierne per garantire una tutela reale”.

La discarica, chiusa e sequestrata nel 2014 per sospetto inquinamento e irregolarità nel trattamento dei rifiuti, rappresenta un capitolo doloroso per il territorio, segnato da anni di sfruttamento ambientale. Le numerose segnalazioni di cattivi odori da parte dei cittadini e i rischi documentati per gli operatori dell’ARPA continuano a sottolineare l’urgenza di un intervento risolutivo. Carla Luccarelli, madre del giovane Giorgio Di Ponzio, vittima di un sarcoma, ha lanciato un appello durante la manifestazione: “I bambini sono il nostro futuro. È nostro dovere garantire loro il diritto alla salute e a un ambiente pulito”.

Prossime tappe della battaglia

Mentre la conferenza dei servizi, prevista per il 19 novembre, è stata rinviata al 10 dicembre, resta fissata per il 5 gennaio 2025 la scadenza per la conclusione del procedimento PAUR. Intanto, il Comune di Taranto, proprietario dell’area, non si è ancora espresso sulla vicenda, suscitando perplessità in una comunità già duramente provata.

Articolo al link:

https://www.tarantotoday.it/ambiente/lizzano-firme-contro-discarica-lutum-16-11-2024.html