Inviate 1512 firme dei cittadini di Lizzano (Ta) per dire no alla discarica, la lotta non si ferma
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Lizzano (Ta) – La raccolta firme contro la riapertura della discarica Lutum è stata un grande successo. Il 13 novembre 2024, 1.512 cittadini hanno inviato le loro firme alla Provincia di Taranto, sostenendo le osservazioni diAttiva Lizzano. La forte mobilitazione ha visto molti cittadini chiedere di poter firmare anche dopo la scadenza del termine.
Le osservazioni di Attiva Lizzanosono state supportate da vari comuni, tra cui Grottaglie, l’Unione dei Comuni di Montedoro, Sava e Lizzano. Tuttavia, manca ancora il parere del Comune di Taranto, il padrone di casa del sito, che in passato aveva espresso la contrarietà alla riapertura della discarica. Questa si trova formalmente nella zona amministrativa “Taranto B”, ma inquina i territori dei comuni vicini come Monteparano, Lizzano e Fragagnano.
Le criticità della discarica sono evidenziate dalla Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) presentata dalla Lutum, che è basata su dati obsoleti di circa 15 anni fa. Questo rende la valutazione inattendibile, poiché non riflette l’attuale situazione sanitaria. Le segnalazioni di odori sgradevoli e i rischi per la salute, riportati dai cittadini e dai dipendenti dell’ARPA, sottolineano la pericolosità della discarica, anche se formalmente chiusa.
La discarica Lutum (ex Vergine) in contrada Palombara insiste in una zona formalmente isola amministrativa Taranto B del Comune di Taranto. Precisamente, stando alla VIA (Valutazione Impatto Ambientale) del 2005, ripresentata quest’anno dalla Lutum nell’attuale procedimento per il PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) finalizzato alla riapertura della discarica, i comuni più vicini in provincia di Taranto sono: Monteparano (2.000 metri), Lizzano (2.150 metri) e Fragagnano (2.600 metri).
Carla Luccarelli, madre di un ragazzo scomparso per un sarcoma, ha evidenziato l’importanza di garantire ai bambini un ambiente sano. La conferenza dei servizi, inizialmente prevista per il 19 novembre, è stata rinviata al 10 dicembre 2024, ma la scadenza del 5 gennaio 2025 per la conclusione del procedimento di PAUR resta invariata.
L’ASL di Taranto ha già espresso parere sfavorevole alla riattivazione della discarica per le criticità igienico-sanitarie e odorigene. Nel frattempo, i cittadini della zona continuano a segnalare problemi e a proteggersi tappandosi in casa. Anche se tanti comuni e associazioni si sono espressi contro la riapertura della discarica, permane il silenzio della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Taranto.
Attiva Lizzano ha presentato una denuncia ai Carabinieri del NOE per chiedere indagini sulla discarica. Un procedimento penale per disastro ambientale è in corso davanti al Tribunale di Taranto, mentre la stessa Valutazione di Impatto Sanitario riporta eccessi di ospedalizzazioni per tumori in alcuni comuni della zona.
La conferenza dei servizi del 10 dicembre sarà decisiva per determinare il futuro della discarica Lutum. Se il diritto alla salute e la tutela dell’ambiente soccombono agli interessi economici, dal 5 gennaio 2025 la discarica potrebbe tornare operativa, con conseguenze negative per la salute pubblica e l’ambiente.