Come dire No alla discarica, la lezione di Lizzano

La Voce di Manduria |

In cinquemila hanno manifestato ieri a Lizzano per dire No alla nuova discarica che una società, la Lutum, vuole realizzare nell’area dell’ex impianto “Vergine”. Molte famiglie con tanti bambini in testa al corteo che ha sfilato per il paese al grido “No alla discarica“.
Un corteo senza colori politici ma con un unico intento, quello di bloccare il business dei rifiuti che tanti problemi ha già creato e sta creando in questo versante della provincia, Manduria in testa dove a differenza di Lizzano si sopporta tutto in silenzio o al limite con qualche reazione ma soltanto sui social.
Ieri invece la comunità di Lizzano ha reagito con forza in difesa della propria salute sostenuta dai politici del territorio che a Manduria non si sono ancora visti.
Ieri invece a Lizzano c’erano quasi tutti, consiglieri regionali, deputati, senatori, di ogni schieramento politico. C’erano tutti i sindaci e rappresentanti dei comuni, una quindicina in tutto, che hanno aderito alla protesta. Assente Manduria. Si è scomodata anche la segretaria provinciale del Partito Democratico che sulla questione “ampliamento della Manduriambiente” e pozzi inquinati da metalli pesanti cancerogeni del territorio messapico non apre bocca.
Un’altra realtà e un altro popolo ieri a Lizzano dove la sindaca Lucia Palombella, ha invitato la sua cittadinanza a non abbassare la guardia annunciando, da parte dell’amministrazione, di avere protocollato ieri alla Provincia di Taranto le osservazioni dell’ente contro la riapertura della discarica.
I politici
L’onorevole Dario Iaia di Fratelli d’Italia ha ricordato dal palco la compromissione del territorio di questo versante ionico per quanto riguarda la presenza di impianti di rifiuti ricordando quelli di Grottaglie e Manduria (unico comune a non aver aderito alla manifestazione di ieri).

L’ex consigliere regionale Mino Borraccino, attuale consigliere del presidente della Regione Michele Emiliano per la provincia di Taranto, ha fatto i conti in tasca alla «Lutum» che «sulla pelle dei cittadini di Lizzano e di altri comuni – ha sostenuto -, vuole fare business per 414 milioni di euro, tanti quanti ne prevede il business plan dell’impresa».

Il senatore Mario Turco del Movimento Cinque Stelle, ha chiesto l’unità delle istituzioni e delle popolazioni per neutralizzare tutte le minacce ambientali che insistono sulla provincia mettendo sul tappeto l’Aia della ex Ilva, il termovalorizzatore di Ginosa e l’ampliamento della discarica Manduriambiente di Manduria. Hanno preso la parola altre cariche politiche, tra queste la europarlamentare del gruppo dei Verdi Rosa D’Amato e l’onorevole Ubaldo Pagano del Partito Democratico e la segretaria provinciale del Pd, Anna Filippetti.

Intanto oggi, è stato ricordato alla fine, è previsto il deposito all’amministrazione provinciale delle delibere di consiglio dei comuni che solidarizzano con la battaglia dei lizzanesi. L’elenco riportato in una nota stampa diffusa dal comitato «No Discarica» vede i comuni di GrottaglieSan Marzano di San Giuseppe, San Giorgio JonicoLizzanoFaggianoCarosinoMonteparanoFragagnano e Sava, tutti presenti con i rispettivi sindaci che indossavano la fascia tricolore. Pulsano, MassafraMonteiasiPalagiano e Avetrana hanno già programmato nei prossimi giorni il Consiglio Comunale monotematico contro l’Aia alla Lutum. In altri comuni come Palagianello e Torricella, i consiglieri comunali hanno aderito all’invito del comitato depositando la proposta di ordine del giorno alla rispettiva presidenza del Consiglio Comunale. La stessa cosa ha fatto a Manduria il consigliere Roberto Puglia, respinta dal presidente del consiglio Gregorio Dinoi.

Al termine della manifestazione di ieri i numerosi partecipanti si sono ritrovati in Piazza IV Novembre dove da un balconcino trasformato in palco hanno preso la parola per primi i referenti del comitato organizzatore. «Vogliono violentare questa terrà che ha già dato tanto in termini ambientali», ha detto il presidente del comitato «Attiva Lizzano», Giovanni Gentile. «Vogliono portare su questo territorio 1300 tonnellate al giorno di rifiuti da tutta Italia la cui natura ci viene nascosta dalla Provincia di Taranto che non risponde alle nostre istanze», ha denunciato Gentile che ha voluto ricordare la falda acquifera già inquinata da metalli pesanti ed altre sostanze nocive dalla vecchia discarica dismessa dell’impresa Vergine.
«Non ci considerano per niente, stanno giocando sulla nostra pelle e sulla testa di tanti bambini, donne e famiglie che oggi hanno messo la faccia per dimostrare e dire il proprio No alla discarica».
Nazareno Dinoi

 

Come dire No alla discarica, la lezione di Lizzano