COSA C’E’ IN QUELLA DISCARICA APPARENTEMENTE CHIUSA 03.11.2024

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COMUNICATO STAMPA

A Lizzano, pochi giorni fa, c’è stato il banchetto informativo sulla riapertura della discarica ex Vergine e la raccolta firme per le osservazioni che saranno poi inviate da Attiva Lizzano alla Provincia con le firme di tutti i cittadini. Per decenni lo stesso fazzoletto di terra è stato sfruttato come pattumiera d’Italia, ma ora la raccolta firme consente finalmente ai cittadini di esprimere la loro contrarietà alla riapertura della discarica, mettendoci anche la faccia. 

L’iniziativa ha avuto un grande successo (sono state raccolte centinaia di firme), ma con pazienza la gente si è messa in fila per firmare (compreso il Sindaco di Lizzano) e ha ascoltato con attenzione i chiarimenti sulla pericolosa situazione in atto. Tanto pericolosa che, come riporta VeraLeaks, la mattina di giovedì 24 ottobre tre funzionari di Arpa Puglia recatisi nella discarica Lutum per effettuare un’ispezione, pochi minuti dopo aver avviato i lavori sul sito, hanno avvertito malori tanto da essere costretti a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto perché hanno avvertito immediatamente un forte odore acre e pungente alle vie respiratorie. 

Questa notizia solleva altri interrogativi inquietanti perché la riapertura della discarica non mette a rischio solo la salute di tutti i cittadini della zona, ma anche delle maestranze che ci lavorano a qualsiasi titolo perché, come è ovvio, le fonti inquinanti non fanno distinzione fra addetti ai lavori e semplici cittadini. Anche per questo, nelle conclusioni delle osservazioni di contrarietà già inviate alla Provincia il 22 ottobre scorso, avevamo chiesto di NON concedere il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale, in quanto riapre “una discarica malsana già adesso che è chiusa” e questo costituisce una palese violazione della Costituzione Italiana perché espone a rischi gravissimi la salute dei cittadini e compromette irrimediabilmente l’ambiente di tutta la zona. 

Non sappiamo cosa ci sia in quella discarica chiusa che non ha ancora terminato i lavori di messa in sicurezza di emergenza, ma sappiamo che ci sono grossi interessi tanto che sull’altare del dio denaro viene sacrificata la salute dei cittadini e la bellezza della loro terra.

Alla nostra manifestazione di domenica scorsa c’erano anche giovani e bambini ed è soprattutto verso di loro che abbiamo la responsabilità di dover lasciare un mondo vivibile e almeno l’aria per respirare. 

Lizzano fa parte dell’Unione dei Comuni delle Terre del mare e del sole, non delle discariche. Per questo invitiamo chiunque possa aiutarci ad intervenire, perché vogliamo essere ricchi solo di salute in una terra ancora sana.

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