IL CONSIGLIO COMUNALE DI GROTTAGLIE VOTA CONTRO LA RIAPERTURA DELLA DISCARICA EX VERGINE 31.10.2024
di Attiva Lizzano
COMUNICATO STAMPA
Ieri sera, alle ore 20.30, il Consiglio Comunale di Grottaglie ha approvato all’unanimità (16 consiglieri su 16 presenti) l’ordine del giorno per affermare la contrarietà al Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) finalizzato alla riapertura della discarica Lutum (ex Vergine) e ad approvare, facendole proprie, le osservazioni prodotte da Attiva Lizzano.
Nel suo accorato intervento, il Sindaco Ciro D’Alò ha esposto la questione e ha invitato gli altri comuni della Provincia ad esprimere la contrarietà ad un progetto che riguarda l’intero territorio provinciale, sottolineando che ancora una volta si cerca di riaprire una discarica già oggetto di una vasta mobilitazione di comuni, associazioni e cittadini lo scorso anno. In sintesi, si vuol far rientrare dalla finestra il PAUR, quello che era uscito dalla porta lo scorso anno e cioè AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Cambia il nome, ma la sostanza è sempre la stessa: riaprire la discarica! E senza aver neanche completato i lavori di messa in sicurezza, cioè il minimo indispensabile per non essere ammorbati dalla puzza ed evitare malattie ben più gravi.
Non solo. È anche compromessa la discontinuità fisica tra l’adiacente cava di tufo calcarenitico e la discarica Lutum, due distinte attività di impresa poste entrambe sullo stesso sito. Infatti, nella sentenza del TAR Lecce 465/2022 si legge: “l’attuale contesto ambientale è fortemente compromesso a causa della mancata gestione sia del percolato, che del biogas relativo all’adiacente discarica, risultando la stessa non presidiata, priva di sorveglianza e controllo, di fatto estremamente deteriorato”. Addirittura, la stessa Lutum ammette che vi sono aree contaminate “nelle quali è in corso la MISE/MIPRE” (vds. istanza per il PAUR datata 13.05.2024), cioè i lavori di messa in sicurezza di emergenza e quelli di prevenzione.
Si consideri che, rispetto alla discarica in esercizio sino al 2014, la riattivazione della discarica comporta un aumento dei rifiuti di più del triplo. Basti pensare che, solo per il trasporto dei rifiuti,
sono stati calcolati circa 140 camion al giorno (praticamente uno ogni 10,2 minuti 24 ore su 24).
Il rischio ambientale
La riapertura dell’impianto costituisce “un grave rischio ambientale e per la salute umana”, ai sensi del D.Lgs. n. 36/2003, già adesso che la discarica è chiusa, basti vedere cosa è successo qualche
giorno fa ai funzionari di Arpa Puglia, costretti a ricorrere alle cure dei sanitari solo perché sono andati nella discarica Lutum per un’ispezione. Quindi gli addetti ai lavori sono i primi soggetti a
rischio, ma lo sono anche i cittadini come attestano le innumerevoli segnalazioni inviate all’ARPA.
Non a caso sono stati avviati due procedimenti penali di cui quello per disastro ambientale è attualmente in corso e volge alle battute finali, ma senza neanche attendere la sentenza si vuol lo
stesso procedere alla riapertura dell’ecomostro.
Nel frattempo, in questi giorni, in Spagna, a circa un’ora di volo da casa nostra, apprendiamo di disastri spaventosi con decine di morti e migliaia di persone che hanno perso tutto, ma da questa
notizia nascono inquietanti interrogativi. Cosa succederebbe se riattivassero la discarica e dovesse accadere a Lizzano un’alluvione simile a quella in Spagna? Dove andrebbero i rifiuti della discarica trasportati dalla violenza dell’acqua? Ce li troveremmo dentro casa? Lo scenario diventerebbe apocalittico, molto più di quello della semplice riapertura della discarica oggi.
Abbiamo solo una possibilità per fermare tutto questo: essere uniti e fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per fermare l’ecomostro. Ognuno dia il suo contributo piccolo o grande che sia.
Per questo diciamo grazie Grottaglie e ci fa piacere sapere che fervono iniziative analoghe anche in altri comuni, ma non c’è tempo da perdere. A brevissima scadenza, saranno prese decisioni che
potrebbero cambiare la vita di intere generazioni.
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