La giustizia riparativa e l’arte della Libertà

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Il progetto L’Arte della Libertà ha molti punti contatto e analogie con il concetto di “giustizia riparativa”, due libri permettono di ripercorrerne la storia umana e letteraria di chi per lavoro aiuta a mediare e a comprendere le ragioni dell’altro.

“Il diavolo mi accarezza i capelli” di Adolfo Ceretti è il resoconto di chi da criminologo è entrato in contatto con i casi più spietati di cronaca e di politica, e da tempo ha scelto di occuparsi di giustizia riparativa ( Il libro dell’incontro: vittime e responsabili della lotta armata a confronto). L’altro testo di “Fine pena: ora” di Elio Fassone, ancora una volta racconta (ma è una storia vera,) di un cambio di prospettiva: l’epistolario ventennale tra il giudice Fassone e l’ergastolano, da lui incarcerato

 Diritto penale e letteratura è un binomio possibile, ma anche diritto e arti visive. Ci sono tante mediazioni e conflittualità che potrebbero trovare vie artistiche di risoluzione, senza retorica, ma con mente libera.

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