RÀDICA DI ROSITA MASTROTA

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Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato Rosita Mastrota, fondatrice dell’azienda agricola Ràdica. Non un’azienda come tante, ma la prima a produrre mele in Calabria! 

Rosita Mastrota ha 29 anni e una parola che la segue da sempre: “Ràdica”. Nel dialetto paterno significa “cocciutaggine”, mentre in quello materno “radice”. Entrambi i significati ben rappresentano la sua storia e quella della sua azienda agricola “Ràdica”.

Dal mare all’alta montagna, Rosita ha ereditato 19 ettari di terreni fra San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara di Calabria e Terranova di Pollino con una tradizione nella coltivazione di grano tenero, una varietà antica, la Carosella. Poi, grazie ad un progetto sperimentale ha piantato le prime 100 piante di melo che negli anni sono diventate 1500! 

Perlopiù sono varietà commerciali, ma non mancano varietà antiche; grazie all’aiuto dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, ad amici e conoscenti, la giovane contadina calabrese ha potuto recuperare anche qualche varietà locale. 

Rosita Mastrota è la fondatrice dell’azienda agricola Ràdica, non un’azienda come tante, ma la prima a produrre mele in Calabria!
Cartolina Sospesa

Una sfida difficile, non solo per lo sforzo fisico, quanto per la commercializzazione del prodotto. Rosita infatti, ci racconta delle difficoltà iniziali: “Quando parliamo di mele, ci viene in mente il Nord Italia, immagina quando io entravo nei negozi per cercare di vendere il mio prodotto, immagina che fatica far capire alle persone che le mele le coltivo anche io in Calabria!”

Per non parlare poi, del fatto di essere una donna imprenditrice agricola! Rosita però ha saputo fare leva su questi punti e grazie al web, ai social e alla partecipazione a tante e tante fiere di settore oggi non ha più problemi legati alla vendita e la sua realtà ha ispirato la nascita di altre aziende di mele in Calabria.

La sua è una “agricoltura attenta” basata sull’utilizzo di piante volte a monitorare le possibili malattie o api per l’impollinazione; una serie di interventi che stanno portando l’azienda verso la conversione al bio, anche se per loro lo è sempre stata!

La sua è un’azienda familiare, in cui tutti danno il proprio contributo: dal papà Vincenzo al fratello Danilo che da poco è diventato perito agrario ed ha conseguito il diploma da enologo. Nei periodi più pesanti però anche la madre Maria, la sorella Teresa, il cognato Vincenzo e suo marito Valerio che fanno tutt’altro lavoro. Anche il piccolo Emanuele di 2 anni e la sua piccola Flora di pochi mesi fanno parte della squadra nel loro piccolo; un modo per stare tutti insieme! “Infondo – ci confida Rosita – l’agricoltura per me è anche famiglia e tradizione, quindi il periodo di raccolta è quasi una festa per noi”.

Un’altra caratteristica che ci ha colpite di questa donna è la continua voglia di sperimentare. Rosita ci spiega come “solo due ettari sono di mele, il resto si divide tra seminativi, pascolo, un poco di uliveto e frutti di bosco, perché sì, questa è stata un’altra mia idea…in principio mio padre mi prendeva quasi in giro, impensabile per lui coltivare “i ruvett”, le spine, che da sempre davano fastidio nei terreni, ma io ci credevo e poi vado ghiotta per questi frutti! Così ho iniziato con 25 piantine di lamponi, ribes bianco, ribes nero, more e mirtilli; oggi ne ho 2000!”. Grazie ad un laboratorio limitrofo l’azienda Ràdica trasforma i suoi prodotti, facendo emergere l’estro creativo e folle che da sempre accompagna Rosita. Così nascono abbinamenti particolari come mela e peperoncino, mela e liquirizia, mela e lavanda e tanti altri.

Tanti ancora i suoi progetti, come quello di aprire le porte dell’azienda a chiunque voglia visitarla, spiegare quello che fa attraverso open-day durante la raccolta, perché “avere la consapevolezza di quello che mangiamo, ne migliora il sapore”.

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#ResistoAlSud #cuntailsud

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