RIFLETTERSI: Un Percorso di Rinascita attraverso i Laboratori di Amaranta

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Il progetto “Amaranta – Fuori dalla Tratta” nasce con un obiettivo ambizioso: fornire supporto psico-educativo alle donne vittime di tratta, aiutandole a ritrovare sé stesse e a riconnettersi con la loro identità.


Ma come si traduce questo in azioni concrete?

Attraverso un ciclo di incontri laboratoriali esperienziali, Amaranta offre a queste donne uno spazio sicuro in cui esplorare la propria interiorità e progettare il proprio futuro.

L’importanza della Psico-Educazione

Le donne accolte da Amaranta hanno vissuto esperienze di sfruttamento e coercizione, dove il loro corpo è stato l’unico mezzo di scambio, privato di dignità e diritti. Il progetto, condotto da una psicologa clinica e da educatori, si prefigge di accompagnare queste donne in un viaggio introspettivo volto a:

  • Rafforzare la consapevolezza di sé e delle proprie risorse.
  • Riconoscere i propri bisogni e diritti.
  • Identificare desideri e aspirazioni.
  • Progettare un futuro libero dalla sofferenza passata.

Il Potere delle Immagini e del Gruppo

Ogni incontro ha una durata di 90 minuti, e utilizza strumenti creativi come specchi, collage, e disegni, che permettono alle partecipanti di esplorare la propria identità da una prospettiva nuova. Nel primo laboratorio, le donne si confrontano con la propria immagine allo specchio, attribuendosi aggettivi positivi. Questa semplice attività, unita alla condivisione con le altre partecipanti, permette loro di prendere coscienza di qualità e risorse spesso dimenticate o trascurate.

Attraverso l’utilizzo di maschere, le partecipanti sono invitate a rappresentare come si mostrano al mondo esterno e, nella parte interna, come invece si sentono realmente. Il contrasto tra l’immagine di forza e socialità esterna e la sofferenza interiore è un tema ricorrente.

La Scoperta dei Bisogni e dei Diritti

Il secondo incontro si focalizza sui bisogni delle donne. Utilizzando disegni e collage, emerge il desiderio di ricongiungersi con la famiglia e di trovare una stabilità lavorativa e personale. Questi temi vengono ulteriormente esplorati nel terzo laboratorio, dove viene introdotto il tema dei diritti. Le partecipanti discutono su quali diritti sono stati loro negati, identificando la libertà e la giustizia come priorità.

Il Futuro nella Valigia

Nel quarto laboratorio, le donne riflettono sul futuro attraverso un’attività simbolica: la creazione di una valigia in cui riporre ciò che desiderano portare con sé nel loro viaggio di vita. Allo stesso tempo, scrivono su un foglio ciò che vogliono lasciare indietro. Strappare quel foglio è un gesto liberatorio, un atto catartico che segna l’inizio di una nuova fase.

L’Albero della Vita

L’ultimo incontro è dedicato alla pianificazione del futuro, rappresentato attraverso un grande “albero della vita”. Ogni ramo dell’albero simboleggia un aspetto importante della vita (famiglia, lavoro, amore, amicizia, salute) e le donne vengono invitate a scrivere su ciascun ramo come intendono raggiungere i loro obiettivi.

La forza di questi laboratori non risiede solo nell’introspezione individuale, ma anche nella condivisione collettiva. Inizialmente, molte di loro faticano a esprimere a parole i propri sentimenti, ma grazie alle immagini e al supporto reciproco, si crea un ambiente di fiducia e accoglienza in cui è più facile aprirsi e raccontarsi.

Un Puzzle di Vita

Il percorso laboratoriale si chiude con una consapevolezza: la vita di ognuna di queste donne è come un puzzle. I pezzi sparsi delle loro esperienze dolorose, con il giusto supporto, possono essere ricomposti per creare una nuova immagine di sé, più forte e consapevole.

Il progetto Amaranta, attraverso la psico-educazione e il sostegno emotivo, permette alle donne vittime di tratta non solo di guardare al proprio passato, ma di proiettarsi verso un futuro fatto di diritti, serenità e possibilità. Ogni laboratorio è un passo in avanti verso la ricostruzione del proprio puzzle chiamato “VITA”.

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