Tappa del Tour Antigap de L’Ulivo a Belvedere Marittimo -FOTO
di centrocalabresedisolidarieta
Tappa del camper del progetto “A carte scoperte” a Belvedere Marittimo. Nelle scorse settimane il Tour Antigap gestito dall’ente partner Centro d’accoglienza “L’Ulivo” ha fatto sosta in un altro Comune della provincia di Cosenza, intercettando circa 135 persone con cui è stato affrontato il tema del gioco d’azzardo patologico.
Gli operatori del Centro GAP di Tortora si sono fermati a fare informazione e sensibilizzazione in un’area particolarmente trafficata di Belvedere Marittimo, il lungomare. Questo ha contribuito senz’altro ad una più immediata diffusione degli obiettivi del progetto “A carte scoperte” nei confronti di una comunità che si è dimostrata particolarmente curiosa.
La buona riuscita della tappa è stata anche merito della promozione dell’evento da parte dell’Amministrazione Comunale, che – già prima dell’arrivo del camper – ha divulgato la notizia l’iniziativa sui canali di comunicazione istituzionali.
“Tentando di collocare a livello anagrafico le informazioni emerse in questa tappa – spiegano gli operatori de L’Ulivo – l’istantanea catturata è quella di una società sinceramente coinvolta nel fenomeno: gli uomini più adulti, e quelli anziani, con un filo di velata ironia che non scaccia ma che anzi accoglie la consapevolezza del fenomeno, ammette di conoscere qualcuno che si trova all’interno di una spirale allarmante fatta di gioco e denaro, denaro e gioco, che probabilmente effettua dei tentavi autonomi di uscita ma senza alcun esito positivo”.
E dai toni inizialmente scherzosi si è passati subito dopo a quelli più sostenuti e scrupolosi: “i dépliant con le specifiche progettuali sono stati visionati e conservati sul luogo stesso: molti di coloro, già intervistati, che ripassavano successivamente, portavano visibilmente con sé il volantino, segno tangibile del fatto che sarà destinato a finire tra le mani degli interessati o, eventualmente, delle famiglie dei soggetti potenzialmente beneficiari. – prosegue il racconto – Si colloca nel limbo di un interesse timido e opaco la fascia adulta, della quale alcuni esponenti declinavano l’invito alla conversazione, giustificando la loro fretta come legata a questioni lavorative, altri non giustificandola per nulla, affermando con chiarezza il loro completo estraniamento da tali contesti, altri ancora, infine, porgevano l’orecchio solo dopo un tentativo di più “sottolineato” convincimento”.
Marcato il coinvolgimento dei giovanissimi, appartenenti ad una fascia d’età che va dai 12 ai 20 anni: curiosità e manifestato interesse sono i responsi principali tratti dalle conversazioni con loro.
Nessuna titubanza nell’ammettere qualche sprazzo di tendenza al gioco online e, inoltre, una predisposizione verso la scommessa sportiva, più che altro calcistica, che incatena una passione ad un “brivido ludico” di sfidare la sorte con mezzi e capacità concrete, rappresentate a tutti gli effetti da una conoscenza approfondita dello sport in questione, imbrigliata e amplificata da un senso di collettività e di comunione che lo sport e il gioco offrono ai gruppetti di ragazzi.
In un certo senso, il gioco sportivo costituisce un anello congiungente tra i giovani, una catena di condivisione degli interessi che li lega, che permette loro di “fare gruppo”: la frequenza settimanale di gioco riflette questo aspetto, in quanto il numero di giocate è superiore a una volta settimanale, quindi dalle due alle tre volte.
In conclusione, il gioco si caratterizza come “elemento collante” dei giovani membri della società sia nelle tendenze sane sia in quelle potenzialmente allarmanti.
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