Inizia con la tappa di San Fili il tour AntiGap gestito dall’ente partner “Il Delfino”
di centrocalabresedisolidarieta
Si è svolta lo scorso 22 marzo, nel comune di San Fili, una nuova tappa del tour del Tour Antigap del progetto “A carte scoperte”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e con ente capofila il Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro. Questa volta a bordo del camper – dopo le tappe gestite dall’ente partner L’ULIVO – ci sono stati gli esperti de “Il Delfino”.
Questa nuova fase del tour proseguirà, sempre nella provincia di Cosenza, fino al 2 Aprile con le tappe di Marano Principato e San Lucido per poi passare alla provincia di Catanzaro.
Nel corso della sosta del tour, effettuata in Piazza Magnelli del comune di S. Fili, “abbiamo riscontrato molta curiosità e partecipazione da parte dei cittadini. – raccontano gli esperti de Il Delfino – Ciò non solo ha reso possibile la somministrazione dei questionari e la distribuzione delle brochure informative ma ha anche favorito lo scambio di condivisioni ed opinioni da parte di chi ha assistito, per via indiretta, alle nefaste conseguenze cui la dipendenza dal gioco d’azzardo conduce, e di chi, invece, vive o ha vissuto il problema in prima persona. Degna di nota la confidenza di un minorenne che, riconoscendosi giocatore a rischio, ha espresso il sentito augurio che bar e tabacchi eliminino dalle proprie attività slot machines e gratta e vinci, denunciando i costi psicologici che il gioco d’azzardo comporta, soprattutto per i più giovani”.
“A tal proposito, le nostre osservazioni sul campo sono state confermate dalle condivisioni delle persone, – prosegue il racconto – perlopiù minorenni e giovani adulti, che si sono fermate con noi per raccontare la propria percezione del fenomeno: la fascia d’età dei giocatori si è molto abbassata, nonostante i limiti previsti dalla legge, e sembrerebbe anche sussistere un incremento del ricorso al gioco d’azzardo da parte del genere femminile. Giovani e adulti hanno unitamente espresso come la mancanza di stimoli e attività, la scarsità di lavoro e l’assenza di punti di aggregazione rappresentino fattori caratteristici dei piccoli centri e predisponenti alle dipendenze, compresa quella dall’azzardo. Sembrerebbe, pertanto, che una semplice scommessa possa trasformarsi, da innocuo pretesto per giocare occasionalmente con gli amici, a strumento di gestione dell’ insoddisfazione e della noia, il riempitivo di giornate vuote e tutte uguali; inoltre, l’intensificazione del desiderio di scommettere e la sensazione di non poterlo arginare portano gradualmente a ripercussioni anche di notevole portata sulle sfere emotiva, relazionale e lavorativa della persona”.
In conclusione alcuni cittadini di S. Fili hanno sostenuto quanto la realizzazione, all’interno del paese, di un centro che si occupi di prevenzione e presa in carico delle persone con abuso e dipendenza sia necessaria e potrebbe davvero fare la differenza: spesso i giocatori problematici e patologici, così come i loro familiari o amici, non sanno a chi rivolgersi né hanno conoscenza delle offerte e dei servizi presenti sul territorio della provincia.
COME CHIEDERE AIUTO – Nella provincia di Cosenza, grazie al progetto “A Carte scoperte” sono stati attivati due Centri GAP. Il primo situato in Via De Nicola a Castiglione Cosentino – aperto ogni martedì dalle 9 alle 13 e i giovedì dalle 15 alle 19 – e gestito dalla Cooperativa sociale Il Delfino. Il secondo, invece, nella località di Tortora gestito dall’ente partner il Centro d’Accoglienza L’ULIVO in Via Fratelli Turati ed aperto ogni venerdì dalle 8 alle 13. I servizi offerti sono gratuiti. Infine, per rendere più semplice la richiesta di aiuto e per offrire un servizio anche “a distanza” di presa in carico e cura ai soggetti dipendenti dal gioco d’azzardo patologico è disponibile anche la piattaforma www.lultimapuntata.it
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