Dal Centro Specializzato Gap di Catanzaro la testimonianza di Federico
di centrocalabresedisolidarieta
Di seguito la testimonianza di Federico, raccolta nel Centro Gap di Catanzaro del progetto “A carte scoperte” – sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD – gestito dall’ente capofila Centro Calabrese di Solidarietà.
Sono Federico ho 31 anni e ho iniziato ha giocare scommesse sportive per divertimento con dei miei coetanei all’ètà di circa 15 anni. Per noi tutto questo rappresentava un momento di aggregazione e facevamo scommesse su eventi sportivi, soprattutto calcio e tennis. Ho sempre avuto una passione marcata per questi tipi di sport, anche se all’epoca quasi tutti gli sport erano per me appetibili in termini di scommesse…
A 18 anni mi sono trasferito a Roma per conseguire gli studi universitari; poi è successo che una notte ho giocato a poker, e devo dire che nemmeno mi piaceva come gioco. Ma ho vinto, così ho iniziato a giocare cifre sempre più alte.
Quella sera la vincita è stata di circa 200 euro. Io ho 31 anni e il mio calvario nel tunnel della dipendenza dal gioco è iniziato all’età di 19. Riconosco che, la mia grande passione per questi due giochi sportivi, ha innescato in me delle emozioni indescrivibili, o meglio posso dire che giocavo e la vincita o la perdita dipendevano da qualcosa che mi piaceva vedere; ed io a questa sensazione aggiungo quel pizzico di adrenalina collegata al colpo di scena, all’estasi del gioco stesso.
Giocavo h24, quando avevo la disponibilità economica e se non c’era chiedevo soldi in prestito. Dopo quella famosa notte a Roma – o meglio quel periodo della mia vita – ho fatto una pausa dal gioco stesso per un po’ di tempo. Sono riuscito per due volte ad interrompere per un anno circa, senza nessun pensiero. Però poi, essendo io insoddisfatto lavorativamente, per necessità di soldi, ho rigiocato. Posso dire che per il gioco ho speso intorno a mezzo milione di euro. Tutto ciò mi ha determinato delle problematiche relazionali, intendo dire che, in maniera diretta, il gioco ormai patologico non mi ha messo a repentaglio le relazioni, ma indirettamente si.
Mi riferisco al fatto che ho perso delle opportunità anche in merito agli studi nonostante mi sia laureato; non riuscivo a studiare come avrei potuto fare! Così è stato anche per ciò che riguarda le relazioni personali: nessuna donna mi ha mai lasciato a causa del gioco, però devo ammettere che una buona percentuale di relazioni significative, sono state dirottate a causa del mio problema.
Oggi mi racconto e ammetto di aver fatto cose incredibili, dettate dalla disperazione e dal bisogno di giocare, mi fa paura pensare alla persona che ero capace di diventare quando assorbito dal gioco. A causa del mio problema di gioco ho deluso tante persone ma soprattutto ho causato “inconsapevolmente” tanto dolore ai miei genitori. Quando parlo di inconsapevolezza mi riferisco al fatto che non ero lucido abbastanza per capire cosa stessi facendo a me stesso e ai miei cari.
Oggi posso ancora dire che ho superato un record importante per me, in quanto non gioco da un anno e sei mesi. Per ciò che riguarda i miei sentimenti e le mie emozioni che potrebbero attivare in me il comportamento da giocatore d’azzardo, penso sia la “noia”. Posso dire a tal proposito che, in passato, le mie ricadute sono state strettamente collegate con eventi relativi proprio alla noia. Avevo necessità di soldi ma non lavoravo e per me in quel momento il gioco ha rappresentato il modo più veloce e facile per fare soldi; mi faceva piacere anche perché in questo modo evitavo di fare richieste ai miei genitori. Non riuscivo a bloccare il pensiero rivolto al gioco perchè si era già insediato in me ed era troppo forte da controllare!
Adesso non sono in grado di trovare contromisure, al massimo posso prevenire questo problema valutando bene la situazione in cui mi trovo davanti e soprattutto il legame con il Centro Gap di Catanzaro mi rende più forte.
Federico oggi è una persona che si rende conto di aver condotto una vita da “ragazzino”, per troppo tempo sono stato nelle mani di mamma e papà. Ora sto provando invece a “mettere i puntini sulle i” in un’ottica più matura e consapevole. Sono più completo, sensibilità e comprensione in me migliorano rispetto ad un anno fa. Io fondamentalmente sereno fino in fondo non lo sono, ma in questo ultimo anno di percorso, mi rendo conto che c’è una differenza importante rispetto ai percorsi precedenti che ho affrontato. Tale differenza consiste nel fatto che questa volta il lavoro è stato più introspettivo: non il Federico ludopatico che deve stare lontano dalle tentazioni, ma quel Federico che ha spostato l’attenzione verso la reale causa della sua dipendenza dal gioco.
Gli incontri mi hanno aperto la mente, confermando ciò di cui forse ero già consapevole ma avevo paura ad affrontare. In questo Centro mi sono sentito compreso sin da subito e grazie ad esso ho iniziato a staccarmi dal gioco. In più, quando ho avuto delle ricadute, per cui sparivo toccando il fondo, il mio primo pensiero era: “ Devo tornare a Catanzaro, lì mi rimettono sui binari”.
Vorrei trasmettere agli altri che come me hanno avuto a che fare con la dipendenza dal gioco che la sincerità è l’unico modo per affrontare con più tranquillità il problema; io negli anni non sono riuscito ad essere sincero e nascondendo tutto ho sofferto tanto e fatto soffrire delle persone che mi stavano vicino, ingannandole. Nella disperazione mi sono anche rivolto a terzi per i soldi del gioco, e per ripagare ho dovuto fare prestiti e chiedere l’aiuto dei miei genitori per poter pagare i debiti.
Adesso ho un lavoro e penso che sia la mia “salvezza” perché non ho modo di annoiarmi, mi dà anche se piccola un’indipendenza economica, quella che prima inseguivo tramite il gioco d’azzardo. Un’altra cosa importante che voglio aggiungere per ciò che riguarda questa struttura è che in questo anno mi è stata data la possibilità di partecipare ad un percorso sulla gestione della rabbia organizzato dal centro stesso. Per me si è rivelato molto utile, non solo per ciò che riguarda il gioco quindi gestire la mia impulsività ma anche per ciò che concerne i rapporti umani, quindi nel quotidiano, allo scopo di evitare certe situazioni e reagire in modo alternativo in tali contesti.
COME CHIEDERE AIUTO NELLA PROVINCIA DI CATANZARO- Se sei una persona con dipendenza da gioco o sospetti di esserlo, se sei un familiare in pena per qualche congiunto puoi chiedere aiuto rivolgendoti al Centro Gap di Catanzaro – aperto nell’ambito del progetto “A carte scoperte” – situato in via via degli Abruzzi n.38. Questo centro specializzato riceve tutti i giovedì dalle 14 alle 19.
Per contatti e richiesta informazioni:
mail: giocodazzardoccs@gmail.com
tel: 0961738451 (selezionare interno 2)
cell: 3922916674
Ad ulteriore supporto, per chiedere aiuto in maniera veloce ed immediata o richiedere semplice informazioni, c’è a disposizione anche la piattaforma lultimapuntata.it
Tutti i servizi offerti sono gratuiti
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